Ad oltre 7 mesi dal sequestro del crocifisso ligneo, che si trovava in una cassetta di sicurezza dell’Eurocommercial Bank di Domagnano, non è ancora stato accertato se l’opera sia davvero attribuibile a Michelangelo Buonarroti. In estate il sostituto procuratore di Torino Giuseppe Ferrando – che sta conducendo un’inchiesta parallela a quella sammarinese - aveva ipotizzato per questo autunno una perizia congiunta. Intanto lo studioso Tomaso Montanari dell’Univeristà Federico II di Napoli nel libro intitolato “La madre dei Caravaggio è sempre incinta” scrive che attribuire a Michelangelo il Cristo di San Marino è come scambiare un leone con un merluzzo.
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