Torniamo sulla morte di Silvio Mannina. Ieri l'autopsia ha stabilito che era stato legato mani e piedi con del nastro isolante e la testa coperta con un sacchetto di plastica. Confermata anche la morte avvenuta per strangolamento: Dritan Demiraj, l'omicida reo confesso, aveva detto di aver usato un cavo elettrico. La vittima è stata uccisa il 28 febbraio, poche ore prima della sua compagna, Lidia Nusdorfi, alla quale era legato solo da poche settimane, a sua volta vittima della follia omicida e della gelosia di Demiraj, ex compagno della Nusdorfi. Il corpo della donna è però stato trovato subito, nel sottopasso della stazione di Mozzate, a Como, mentre quello di Mannina è stato trovato solo giovedì, e solo dopo la confessione del 29enne albanese, che dopo più di un mese ha confessato il duplice omicidio. Il corpo del 30enne bolognese è stato ritrovato all'ex cava Incal System di Sant'Ermete, al lago Azzurro, sepolto in un telo sotto mezzo metro d'acqua. Sul corpo anche altri segni, come ha rivelato l'autopsia, mentre la nuova compagna di Demiraj, la riminese Monica Sanchi, parlando di nuovo con gli inquirenti ha ipotizzato anche la presenza di un complice di Dritan il giorno dell'omicidio.
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