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Denaro dal Congo, assolto Stefano Bertozzi, condanna record per Chironi

Oggi la lettura della sentenza d'appello

5 set 2019
giudiziaria
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La sentenza d'appello fa cadere il sipario sulla vicenda dei soldi dal Congo Brazzaville. Fu riciclaggio. Una condanna ed una assoluzione: assolto perché il fatto non consta a sufficienza la prova del dolo. Il sammarinese Stefano Bertozzi, ex funzionario della Banca Commerciale che venne condannato in primo grado a quattro anni e due mesi, evita il carcere grazie ad una sentenza d'appello che, nella sostanza, conferma il riciclaggio nel flusso di denaro dal Congo Brazzaville. La condanna record per il broker francese residente in Svizzera Philippe Maurice Chironi rivista di pochissimo: 6 anni e 3 mesi, un mese in meno rispetto a quella pronunciata dal Commissario della Legge Roberto Battaglino il 30 gennaio 2017. Confermato il sequestro di poco più di 18 milioni di euro: si tratta della somma che nel corso dell'istruttoria venne sequestrata nella Banca Commerciale, nei conti gestiti da Chironi: i 36 titolari, che erano secondo l'accusa dell'entourage del Presidente Denis Sassou Nguesso, non intrapresero alcuna azione diretta per tornare in possesso del denaro.
Nonostante la parziale riforma (revocata la richiesta di confisca per equivalente, chiesto il dissequestro di 589.700 euro) il caso che fece clamore per l'entità del flusso di denaro- 69 milioni tra il 2006 ed il 2011 - ed il collegamento con il discusso Presidente del paese africano, si conclude con pochi dubbi circa la provenienza del denaro. Della quale Bertozzi si è sempre detto all'oscuro “Sono soddisfatto di una sentenza che restituisce dignità e serenità ad un uomo perbene” così l'avvocato Alessandro Petrillo, che ha difeso il funzionario sammarinese facendo leva proprio sulla mancanza dell'elemento psicologico del reato: trattava con Chironì perché conosceva il francese, eseguendo disposizioni dai vertici dell'istituto, in seguito commissariato da Banca Centrale proprio per le carenze nell'antiriciclaggio. 


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