Per Vincenzo Secondo Melandri, l'imprenditore ravennate a processo proprio oggi sul Titano per riciclaggio, anche il sequestro del patrimonio per oltre 50 milioni di euro da parte della DIA di Bologna, nell'operazione 'Malavigna', coordinata dal Procuratore della Repubblica di Ravenna Alessandro Mancini e dal Sostituto Lucrezia Ciriello, su provvedimento emesso dal GIP di Ravenna, Andrea Galanti.
Melandri, coinvolto, nel 2012, nell’operazione “BACCUS” della DDA di Bari, dopo una condanna a 4 anni di reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata ed ai reati fiscali, è sotto processo anche sul Monte.
Nel dicembre del 2017 è stato arrestato dalla DIA di Bologna nell’ambito dell’operazione “MALAVIGNA”, poiché ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Sequestrati compendi aziendali e partecipazioni societarie, di 185 beni immobili nelle provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, costituiti da fabbricati e terreni, di beni mobili registrati (tra cui 4 auto d’epoca), e denaro depositato in Italia e nella Repubblica di San Marino per un valore complessivo stimato prudenzialmente oltre i 50 milioni di euro.
Tra i soggetti coinvolti in questa indagine, oltre a Melandri, Gerardo Terlizzi, reggente dell’ex-clan Piarrulli-Ferraro, e i fratelli Pietro e Giuseppe Errico, anch’essi pregiudicati vicini al clan operante nella provincia di Foggia. Si fa anche il nome di Roberta Bassi, compagna e socia in affari del 're del vino', e altre due persone del foggiano, facenti parte dell’associazione e delle sue esigenze operative.
Melandri, coinvolto, nel 2012, nell’operazione “BACCUS” della DDA di Bari, dopo una condanna a 4 anni di reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata ed ai reati fiscali, è sotto processo anche sul Monte.
Nel dicembre del 2017 è stato arrestato dalla DIA di Bologna nell’ambito dell’operazione “MALAVIGNA”, poiché ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Sequestrati compendi aziendali e partecipazioni societarie, di 185 beni immobili nelle provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, costituiti da fabbricati e terreni, di beni mobili registrati (tra cui 4 auto d’epoca), e denaro depositato in Italia e nella Repubblica di San Marino per un valore complessivo stimato prudenzialmente oltre i 50 milioni di euro.
Tra i soggetti coinvolti in questa indagine, oltre a Melandri, Gerardo Terlizzi, reggente dell’ex-clan Piarrulli-Ferraro, e i fratelli Pietro e Giuseppe Errico, anch’essi pregiudicati vicini al clan operante nella provincia di Foggia. Si fa anche il nome di Roberta Bassi, compagna e socia in affari del 're del vino', e altre due persone del foggiano, facenti parte dell’associazione e delle sue esigenze operative.
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