Giovane, riminese, mamma e sola. Stella Incolino ha una scadenza precisa e si trova costretta a raccontare la sua storia ai giornali: “nella speranza- ci dice- che si muova qualcosa”. Rimini, con le sue 100 esecuzioni al giorno per morosità, è ancora in testa alle graduatorie per sfratti: numeri che danno conto di una criticità che rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba sociale, che coinvolge sempre sempre più le famiglie, alle prese con la crisi, la perdita di lavoro, la vergogna di chiedere aiuto. I dati del primo trimestre 2014 , se paragonati a quelli degli anni precedenti, evidenziano un aumento preoccupante: a gennaio le richieste di sfratto sono state 171 e 33 quelle eseguite con la forza pubblica, a febbraio 167 richieste e 33 esecuzioni e a marzo 185 richieste e 32 esecuzioni forzate. Nei primi 3 mesi di quest'anno, i dati parlano di 523 richieste arrivate agli ufficiali giudiziari e altre 98 eseguite con l'uso della forza pubblica. Nello stesso periodo del 2013, gli sfratti erano stati 315, nel 2010 le richieste erano state 289. Il super lavoro affidato all’Ufficiale Giudiziario va di pari passo con un disagio sociale che intreccia burocrazia, questioni amministrative e tecniche ai bisogni umani, al diritto alla casa. Una 'bomba sociale', si diceva, che coinvolge sempre più famiglie del posto .
SB
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