Nel giro di un giorno è stato subito risolto il problema del cassonetto pieno di eternit: una ditta specializzata l'ha già portato via da San Marino.
Prima lo spostamento da via Genghe di Atto, a Borgo Maggiore, al centro multiraccolta di San Giovanni, in mattinata. Poi, nel primo pomeriggio, l'arrivo della ditta specializzata sammarinese incaricata di portar via il pericoloso materiale, che probabilmente finirà in Germania, perché è lì che finisce tutto l'eternit che dev'essere smaltito dall'Italia, ci ha spiegato il direttore dell'Azienda dei Servizi, Emanuele Valli. Così nel giro di un giorno, il problema è stato affrontato e risolto. Contestualmente la gendarmeria, che ha provveduto a porre i sigilli al cassonetto a Borgo, si occupa anche della segnalazione all'ufficio prevenzione e ambiente, contro ignoti, perché sarà difficile risalire all'autore, o agli autori, dell'incauto gesto. Nella zona infatti non vi sono telecamere che sono invece state installate in altre isole ecologiche sparse per il territorio. Il direttore Valli ritiene improbabile che siano stati cittadini italiani a varcare il confine di Stato per venire a gettare il pericoloso materiale fino alla zona di Ventoso: ogni tanto accade, ma in zone vicino al confine di Stato. Tutto è stato premeditato, perché l'eternit, suddiviso in lastre di media dimensione, era stato rinchiuso in normali sacchi della spazzatura, prima di essere gettato nel cassonetto dell'indifferenziata. Un gesto che viene bollato dagli addetti ai lavori, e non solo, come di grande inciviltà e di incuria, poiché il materiale diventa estremamente pericoloso quando deperisce, visto che diviene volatile. Infatti la ditta specializzata, a San Giovanni, ha usato i dovuti accorgimenti.
FB
Prima lo spostamento da via Genghe di Atto, a Borgo Maggiore, al centro multiraccolta di San Giovanni, in mattinata. Poi, nel primo pomeriggio, l'arrivo della ditta specializzata sammarinese incaricata di portar via il pericoloso materiale, che probabilmente finirà in Germania, perché è lì che finisce tutto l'eternit che dev'essere smaltito dall'Italia, ci ha spiegato il direttore dell'Azienda dei Servizi, Emanuele Valli. Così nel giro di un giorno, il problema è stato affrontato e risolto. Contestualmente la gendarmeria, che ha provveduto a porre i sigilli al cassonetto a Borgo, si occupa anche della segnalazione all'ufficio prevenzione e ambiente, contro ignoti, perché sarà difficile risalire all'autore, o agli autori, dell'incauto gesto. Nella zona infatti non vi sono telecamere che sono invece state installate in altre isole ecologiche sparse per il territorio. Il direttore Valli ritiene improbabile che siano stati cittadini italiani a varcare il confine di Stato per venire a gettare il pericoloso materiale fino alla zona di Ventoso: ogni tanto accade, ma in zone vicino al confine di Stato. Tutto è stato premeditato, perché l'eternit, suddiviso in lastre di media dimensione, era stato rinchiuso in normali sacchi della spazzatura, prima di essere gettato nel cassonetto dell'indifferenziata. Un gesto che viene bollato dagli addetti ai lavori, e non solo, come di grande inciviltà e di incuria, poiché il materiale diventa estremamente pericoloso quando deperisce, visto che diviene volatile. Infatti la ditta specializzata, a San Giovanni, ha usato i dovuti accorgimenti.
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