Confermata in appello la sentenza di primo grado sul caso Fasea, lo stabilimento che secondo alcuni residenti di Fiorentino – costituiti in comitato – era una sorta di “bomba chimica”. Il giudice David Brunelli ha dunque condannato, in via definitiva, la titolare dell'azienda, Elisabeth Huber, ad un anno di prigionia, con pena sospesa, al risarcimento del danno in sede civile e al pagamento delle spese legali e di giustizia. Il reato contestato è attentato colposo alla salute pubblica per aver lasciato sul piazzale antistante l'azienda lastre di amianto deteriorate e fusti contenenti non meglio identificate sostanze chimiche.
l.s.
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