Dopo Teodoro Lonfernini, quattro avvocati della famiglia Lonfernini prendono carta e penna per garantire di "non aver mai partecipato a riunioni o congregazioni nell'interesse di alcun partito". Il poker di legali, formato da Anna Maria, Elisabetta, Maria Cristina e Matteo, definisce la lettera anonima portata in Consiglio, come "stupide e infamanti dichiarazioni nascoste dietro un codardo anonimato che gettano fango su persone assolutamente estranee ai fatti descritti insinuando nell'opinione pubblica ingiustificati sospetti e ombre lesivi della nostra dignità personale e professionale".
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