Il Tribunale della Libertà di Roma, dopo l'udienza di venerdì, si è subito espresso in favore di Riccardo Giri, che dalla fine di marzo si trovava a Rimini agli arresti domiciliari, in casa di una conoscente, disponendo per lui la revoca della misura restrittiva. L'accusa era frode fiscale, nell'ambito di un'indagine condotta dalla Procura di Civitavecchia, e lo riguardava in quanto, fino al 2009, era magazziniere di una società utilizzata, secondo gli inquirenti, come società ponte per evadere l'Iva. Il ragazzo aveva ricoperto anche l'incarico di amministratore, ma per gli stessi inquirenti non era altro che la classica “testa di legno” utilizzata per le operazioni finanziarie sulle banche sammarinesi. Dal 2009 il sammarinese non aveva più nulla a che fare con la società, ed anzi era entrato in gendarmeria. “Al più – dice Luca Greco, uno dei suoi avvocati difensori – è reo unicamente di aver concesso eccessiva fiducia ai suoi ex datori di lavoro, in buona fede. Il tribunale della Libertà comunque ha recepito le nostre doglianze difensive, in merito alla sproporzione della misura adottata nei suoi confronti. La sua posizione si chiarirà sempre più, ne siamo convinti”. Intanto però è stato sospeso dall'incarico di gendarme, conferma il suo avvocato: “E' la conseguenza della misura cautelare – conclude Greco – La sospensione continuerà fino alla chiusura delle indagini, poi insieme al diretto interessato valuteremo se impugnare il provvedimento. Restiamo poi sempre in attesa di essere ascoltati dal pm di Civitavecchia, come abbiamo già chiesto, per chiarire del tutto la posizione del mio assistito”.
Francesca Biliotti
>> 29/03/2013 - Già interrogato il sammarinese arrestato per frode fiscale: è un gendarme - CLICCA QUI
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