“Non è la prima volta – ha detto il Procuratore del Fisco, nel corso della requisitoria – che si interviene su dispute riguardanti fatti storici che avevano avuto una eco importante nel nostro Territorio”. E' il caso della sparatoria avvenuta a Borgo nel lontano 6 febbraio del 1944, e che vide coinvolti Giovanni Gatti, Marino Berti e Alvaro Casali. Gli accertamenti giudiziari condotti all'epoca appurarono che quest'ultimo – ferito nello scontro – non sparò. Diversa, invece, la ricostruzione dell'episodio di Piergiovanni Volpinari, che - nella pubblicazione “Alla ricerca della verità sepolta” - aveva scritto che fu Casali ad esplodere per primo, un colpo d'arma da fuoco. Da qui la querela per diffamazione e libello famoso, presentata dai figli del defunto Alvaro Casali, costituitisi parte civile. L'imputato si è difeso dicendo di non essere riuscito a trovare le sentenze su questa vicenda. “Ho scritto di questo episodio – ha detto Volpinari – in base alle mie ricerche e alle testimonianze raccolte", senza alcun intento diffamatorio. Il Giudice Battaglino, lo ha comunque condannato a 2.500 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena. Disposta poi la confisca delle pubblicazioni ancora in circolazione e la pubblicazione della sentenza a spese del condannato. Il legale di Volpinari, che aveva chiesto l'assoluzione per difetto dell'elemento oggettivo e soggettivo del reato, ha già annunciato appello. Nel pomeriggio anche la prima udienza del processo – per frode nell'esecuzione dei contratti - contro il riccionese Antonio Galli. Una complessa vicenda di compravendite immobiliari, in merito alla quale sono stati escussi 2 testi. Disposto un rinvio al 3 maggio, per sentire l'imputato e le parti civili. Attesa, in quell'occasione, anche la sentenza.
Riproduzione riservata ©