“Ritengo di non avere fatto nulla di male, il denaro confiscato proviene da interessi che ho maturato eseguendo investimenti regolari nella Banca di San Marino”. Così Michelangelo Fedele questa mattina al giudice d'Appello Brunelli, davanti al quale è tornato il fascicolo dopo la famosa sentenza del Collegio Garanti che ha dichiarato incostituzionale il 199 ter. Proprio facendo leva su questa sentenza- che ha provocato come ricorderete una forte tensione tra i poteri dello Stato- l'avvocato difensore Lara Conti ha chiesto l'assoluzione per un fatto non più previsto dall'ordinamento come reato e la revoca della confisca. La prescrizione era già stata evidenziata da Brunelli nell'ordinanza con cui aveva trasmesso il fascicolo al collegio Garante. A questo punto quindi la partita si gioca tra prescrizione ed assoluzione. Il giudice si è preso tre mesi di tempo.
Per evitare di dovere restituire la somma l'Avvocatura dello Stato ha intentato una causa civile; l'udienza si terrà il 18 maggio. Si tratta di 303 mila 723 euro, riconosciuti di provenienza illecita. Fedele, 72enne originario della Calabria ma in soggiorno obbligato in Toscana perché ritenuto legato alla 'ndrangheta, è di nuovo sotto indagine in Italia proprio per alcune rogatorie partite da San Marino per fare luce sul caso.
Per evitare di dovere restituire la somma l'Avvocatura dello Stato ha intentato una causa civile; l'udienza si terrà il 18 maggio. Si tratta di 303 mila 723 euro, riconosciuti di provenienza illecita. Fedele, 72enne originario della Calabria ma in soggiorno obbligato in Toscana perché ritenuto legato alla 'ndrangheta, è di nuovo sotto indagine in Italia proprio per alcune rogatorie partite da San Marino per fare luce sul caso.
Riproduzione riservata ©