Otto mesi di condanna, pena sospesa, e 50mila euro di provvisionale per la moglie della vittima. Questa la sentenza per Gabriel Alexandru Matusoiu, l'autista del camioncino della nettezza urbana contro il quale perse la vita Roberto Zafferani, il 13 agosto 2011.
Un processo travagliato, che sembrava destinato all'archiviazione, poi la famiglia della vittima si è opposta e il giudice d'appello l'ha appoggiata, riaprendo l'istruttoria. Oggi l'udienza finale per Matusoiu, che il 13 agosto 2011 era alla guida del camioncino della nettezza urbana, in uscita dall'ex tiro a volo che si stava immettendo sulla principale via del Serrone, a Murata, senza vedere che dalla curva proveniva, in sella al suo motociclo, Roberto Zafferani, 56 anni, di professione edicolante che quella mattina viaggiava verso Città, ad una certa velocità, come ha appurato il perito d'ufficio e la Procura fiscale, che ha riconosciuto un “concorso di colpa”. Ma anche l'autista ha le sue responsabilità, ha aggiunto, appurate nel corso del sopralluogo avvenuto lo scorso 4 settembre, deciso proprio per ricostruire la dinamica dell'incidente. In quella sede si è scoperto che il camioncino probabilmente non è partito dal centro del segnale di stop da dove, forse, grazie allo specchio parabolico, avrebbe visto il motociclo di Zafferani. Ma si resta nel campo delle ipotesi, come ha ammesso lo stesso perito, e l'avvocato difensore dell'imputato, Paride Bugli, ha anche sottolineato che non si può fare altro che credere al suo cliente quando dice di non aver proprio visto la vittima, e di aver deciso in una frazione di secondo di proseguire proprio per lasciargli la corsia libera e che purtroppo la decisione non ha avuto l'esito sperato.
Francesca Biliotti
Un processo travagliato, che sembrava destinato all'archiviazione, poi la famiglia della vittima si è opposta e il giudice d'appello l'ha appoggiata, riaprendo l'istruttoria. Oggi l'udienza finale per Matusoiu, che il 13 agosto 2011 era alla guida del camioncino della nettezza urbana, in uscita dall'ex tiro a volo che si stava immettendo sulla principale via del Serrone, a Murata, senza vedere che dalla curva proveniva, in sella al suo motociclo, Roberto Zafferani, 56 anni, di professione edicolante che quella mattina viaggiava verso Città, ad una certa velocità, come ha appurato il perito d'ufficio e la Procura fiscale, che ha riconosciuto un “concorso di colpa”. Ma anche l'autista ha le sue responsabilità, ha aggiunto, appurate nel corso del sopralluogo avvenuto lo scorso 4 settembre, deciso proprio per ricostruire la dinamica dell'incidente. In quella sede si è scoperto che il camioncino probabilmente non è partito dal centro del segnale di stop da dove, forse, grazie allo specchio parabolico, avrebbe visto il motociclo di Zafferani. Ma si resta nel campo delle ipotesi, come ha ammesso lo stesso perito, e l'avvocato difensore dell'imputato, Paride Bugli, ha anche sottolineato che non si può fare altro che credere al suo cliente quando dice di non aver proprio visto la vittima, e di aver deciso in una frazione di secondo di proseguire proprio per lasciargli la corsia libera e che purtroppo la decisione non ha avuto l'esito sperato.
Francesca Biliotti
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