Si è aperto in mattinata il processo a carico dell'ormai ex direttore di Carisp Luca Simoni, il commercialista Gabriele Bravi Tonossi ed il barone svizzero Filippo Dollfus. Devono rispondere di riciclaggio sul transito a San Marino di 15.700.000 mila euro derivanti dal famoso caso di corruzione giudiziaria passato alla storia italiana col nome Imi-Sir. Secondo l'accusa Simoni, l'unico presente in aula, gestiva i coimputati e le società da loro amministrate- Lituis Investiment e DB Trade- movimentando fondi affinché le operazioni fossero ricondotte a loro e non a Rita Rovelli e Francesco Bellavista Caltagirone. Il suo legale, l'avvocato Gian Nicola Berti, nel rilevare che il suo assistito non ha svolto il ruolo di direttore per buona parte del periodo dei fatti contestati, ha chiesto l'ammissione di 9 testimoni, tutti dipendenti di Carisp, che si occuparono dell'apertura contrattuale con la DB.
La difesa di Dollfus ha invece chiesto il proscioglimento del proprio assistito in quanto per il medesimo reato è già stato giudicato dal tribunale di Milano; quella di Bravi l'acquisizione documentale bancaria (di trent'anni fa) che confermerebbe la disponibilità economica dell'imputato prima che la vicenda giudiziaria iniziasse. Il commissario della Legge Gilberto Felici si è riservato di dare una risposta in giornata.
La difesa di Dollfus ha invece chiesto il proscioglimento del proprio assistito in quanto per il medesimo reato è già stato giudicato dal tribunale di Milano; quella di Bravi l'acquisizione documentale bancaria (di trent'anni fa) che confermerebbe la disponibilità economica dell'imputato prima che la vicenda giudiziaria iniziasse. Il commissario della Legge Gilberto Felici si è riservato di dare una risposta in giornata.
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