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Intossicazioni in Piscina: ai Tavolucci anche 10 bimbi dell'asilo. 14 persone al PS, una in semintensiva

di Monica Fabbri
29 nov 2022
L'esterno della Piscina Tavolucci
L'esterno della Piscina Tavolucci

Quando l'aria è diventata irrespirabile non c'erano solo adulti nella piscina dei Tavolucci ma anche 10 bambini tra i 3 e 4 anni dell'asilo di Montegiardino, evacuati immediatamente assieme alle loro maestre. Sono stati sottoposti a controlli medici negli ambulatori di pediatria. Per fortuna stanno bene. In 15, invece - tra cui un minorenne - si sono recati al Pronto Soccorso: si tratta di personale della struttura e ospiti. Alcuni di loro non hanno neppure fatto in tempo a cambiarsi e sono arrivati in costume da bagno. Pronta la risposta dell'ISS con il personale del 118, in stretto contatto con i centri antiveleno di Pavia e Milano. Si è trattato di un caso di intossicazione per inalazione, dovuto probabilmente a un mix di acido solforico e ipoclorito di sodio (la comune varechina).




Sono in corso ancora accertamenti diagnostici su una persona, mentre un'altra è ricoverata in terapia semintensiva. Tutti gli altri sono stati dimessi dal Pronto Soccorso con una prognosi di pochi giorni. Dalla ricostruzione dei fatti – si legge in una nota della Polizia Civile - sembra che l’incidente abbia avuto origine durante le fasi di rifornimento delle sostanze usate per la disinfezione dell’acqua. Le sostanze chimiche ed i mezzi utilizzati sono stati posti sotto sequestro. 

Sul posto, oltre alla sezione Tutela Salute Pubblica della Polizia Civile, anche Squadra Antincendio, Upav. Nel frattempo è stata emessa un'ordinanza di chiusura: al momento - scrive il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese - sono in corso accertamenti circa le responsabilità e non è possibile prevedere quando l'impianto sportivo riaprirà. Poteva andare peggio ma quanto accaduto riporta la piscina di Borgo Maggiore al centro dell'attenzione.

Torna alla mente il 24 marzo del 2015 quando, sempre ai Tavolucci, 13 bambini che frequentavano un corso di nuoto finirono in ospedale per una nube tossica. Si scoprì che le esalazioni nocive si erano formate dalla reazione di due sostanze chimiche versate all'esterno e penetrate attraverso impianti di aerazione. L’addetto al cloro dell’azienda che si occupava dell’igienizzazione dell’acqua finì a processo e venne condannato ad 8 mesi di carcere, pena sospesa.

“I presunti responsabili –  scrive oggi la Polizia Civile - saranno deferiti all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di disastro colposo”.

Il Segretario con delega allo sport Teodoro Lonfernini informa sulla sua pagina social che sta seguendo gli sviluppi della vicenda con grande attenzione. 






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