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Maxi frode nell'importazione auto: attribuivano a San Marino la provenienza per evadere l'IVA

Operazione della finanza a Cerignola, 33 denunce e sequestro di beni.

8 apr 2025
Foto Guardia di Finanza di Cerignola
Foto Guardia di Finanza di Cerignola

Documentazione contraffatta per attribuire falsamente a San Marino la provenienza di oltre 300 autovetture di lusso è al centro di una maxi frode fiscale da oltre 15 milioni di euro scoperta dalla guardia di finanza di Cerignola (Foggia).

Le indagini, coordinate dalla procura di Foggia, hanno portato all'esecuzione di 13 misure cautelari di sequestro preventivo nei confronti degli amministratori di 22 concessionarie e alla denuncia di 33 persone per reati tributari e falso in atti pubblici.

Secondo quanto emerso, il sistema prevedeva la falsificazione delle fatture per certificare fittiziamente l'acquisto di beni esenti da IVA e la presentazione alle Motorizzazioni Civili di documentazione fraudolenta che attestava l'origine dei veicoli dalla Repubblica di San Marino, tramite una società del Titano risultata inesistente.

In questo modo, i concessionari coinvolti — operativi a Bari, Barletta, Ascoli Piceno, Ancona, Napoli, Salerno, Rimini, Fermo e Teramo — riuscivano a eludere la normativa fiscale europea, che impone l'assoggettamento dell'imposta nel paese di destinazione della merce.

L'inchiesta ha avuto origine da un controllo fiscale su una società di Cerignola e ha fatto emergere un vasto traffico di veicoli di alta gamma, tra cui Ferrari, Lamborghini, Porsche, Audi, BMW e Mercedes. Attraverso il meccanismo illecito, sarebbero stati sottratti al fisco circa 4,5 milioni di euro di IVA, consentendo la vendita delle auto a prezzi inferiori a quelli di mercato.






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