Conrad Murray, ultimo medico di Michael Jackson, ha perso anche in appello. Il suo ricorso e' stato respinto all'unanimità da una commissione di tre giudici della Corte d'appello del secondo distretto della California: Confermata quindi la condanna a quattro anni inflittagli nel 2011 per l'omicidio involontario della grande pop star, a cui aveva somministrato una dose letale di propofol, potente anestetico che ne ha provocato la morte, nel giugno del 2009. Gli avvocati del medico 60/enne avevano tentato di portare avanti la tesi dell'insufficienza di prove. Tuttavia, l'accusa e' riuscita a dimostrare con successo che Murray, assunto dall'agenzia di concerti Aeg Live come medico personale del cantante, ha commesso una grande negligenza nel somministrare un anestetico cosi' potente. Murray era in camera con Jackson la mattina del 25 giugno 2009 nella casa presa in affitto dal cantante a Los Angeles. Soffrendo di insonnia, la pop star gli aveva chiesto la somministrazione di alcuni farmaci, ma visto che non avevano sortito alcun effetto, il medico gli somministro' il propofol, un farmaco che va utilizzato esclusivamente in ambito ospedaliero per indurre l'anestesia. In Missouri e' stato anche usato per giustiziare un detenuto condannato a morte. A quel punto Jackson prese sonno, ma senza piu' risvegliarsi, nonostante i numerosi tentativi di rianimazione. La sua morte ha causato disperazione tra i fan sparsi in tutto il mondo che si apprestavano anche a ritrovarsi a Londra per seguirlo nel suo grande concerto di ritorno 'This is it'. Sarebbe stato il primo di una serie in diverse capitali mondiali. Ma nonostante la conferma della condanna, Murray in realtà già si gode la libertà, dallo scorso ottobre, quando e' stato rilasciato dopo due anni per buona condotta. Non e' quindi servito a granché provare la tesi secondo cui il medico aveva mostrato totale disinteresse per la salute di Jackson, che all'epoca era un uomo vulnerabile che si era fidato di lui. Murray, la cui licenza ad esercitare la professione medica e' stata sospesa o dichiarata decaduta in California, Nevada, Texas e Hawaii, ha detto che vorrebbe tornare a fare il dottore. Dopo aver perso in appello, ora non gli resta che la Corte Suprema. (ANSA).
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