Nove dipendenti di Banca Centrale che tra il 2017 e il 2018 furono trasferiti ad altro incarico o demansionati o addirittura licenziati perché d'ostacolo alle condotte volte a favorire Banca Cis: questa la tesi accusatoria, mentre per le difese dei cinque imputati, si trattò di cambiamenti di ruolo determinati da una riorganizzazione aziendale. Da quegli avvenimenti, tuttavia, sono trascorsi oltre sei anni e il giudice Adriano Saldarelli ha accolto quasi tutte le richieste di prescrizione avanzate da difese e Procura del Fisco: "Non doversi procedere nei confronti di Confuorti Francesco, Savorelli Lorenzo, Siotto Filippo, in ordine al reato continuato di abuso di autorità...perché estinto per prescrizione", si legge nella sentenza.
Assoluzione da un capo di imputazione e prescrizione per l'altro, anche per Mirella Sommella. Nessuna pena, dunque, per il finanziere Francesco Confuorti – definito dall'accusa l'istigatore morale – e neppure per gli allora ispettori della vigilanza e l'ex direttore di Banca Centrale Lorenzo Savorelli. L'unica condanna è arrivata per Roberto Moretti, successore di Savorelli, in Bcsm. Il Giudice Adriano Saldarelli, ha deciso per lui, due anni di prigionia e tre anni di interdizione dai pubblici uffici, con sospensione della pena per due anni. Moretti dovrà risarcire i danni da quantificare in sede civile e pagare le spese legali delle controparti. Accordata anche una provvisionale di 10mila euro ciascuno, per i dipendenti costituiti parte civile.