Ottavio Missoni, che aveva compiuto 92 anni lo scorso 11 febbraio, è morto all'alba nella sua casa di Sumirago (Varese) probabilmente a causa dei problemi cardiaci che erano stati alla base del suo ricovero all'ospedale di Varese la scorsa settimana. Accanto aveva la moglie Rosita e tutta la famiglia. Era stato subito dimesso perché aveva voluto tornare a casa ma le sue condizioni restavano complicate. In questi ultimi giorni, secondo quanto trapela da ambienti della famiglia, appariva molto abbattuto per le sue condizioni ma non c'erano avvisaglie di un'imminente fine. Tanto che ieri aveva voluto vedere in televisione un incontro di tennis. Le sue condizioni sono peggiorate durante la notte. Certo, fa sapere chi frequenta la famiglia Missoni, dopo la tragedia che ha colpito il figlio Vittorio, scomparso con la compagna su un aereo in Venezuela, non si era mai ripreso, appariva abbattuto anche se da quel giorno, della vicenda non ne ha mai voluto parlare.
E' stato anche un atleta. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. In carriera ha conquistato otto titoli nazionali.
"Siamo tutti colpiti, Ottavio era un nostro parrocchiano": lo ha detto il parroco di Sumirago Dan Daniele Gandini, dopo avere appreso della morte dello stilista nella villa di famiglia. Il sacerdote ha spiegato di non avere ancora avuto contatti con i familiari. Intanto nel paese c'è sconcerto per al scomparsa dello stilista. A Sumirago ci sono il Quartier Generale della Griffe fondata da Ottavio Missoni e il principale stabilimento, adiacente alla villa di famiglia.
Ricoverato il 30 aprile all'ospedale di Circolo di Varese per uno scompenso cardiaco e insufficienza respiratoria, Ottavio Missoni, 92 anni, era stato riportato nella sua casa di Sumirago nel Varesotto, dove oggi è morto. Nato nel 1921 a Ragusa (ora Dubrovnik), Ottavio è cresciuto a Zara. Dai 16 ai 32 anni, ma con la parentesi della prigionia, è stato campione di atletica, nei 400 metri piani e a ostacoli: ha vestito 23 volte la maglia azzurra, ha conquistato 8 titoli italiani e l'oro ai mondiali studenteschi nel 1939. Quando ha ripreso le competizioni, è arrivato sesto alle Olimpiadi del 1948 e quarto agli europei del 1950. Ma a quel punto aveva già conosciuto Rosita e aveva anche iniziato una piccola produzione di indumenti sportivi, il nucleo di quell'attività che li porterà sulle vette della moda e nei maggiori musei del mondo. Nel 1969 costruirono lo stabilimento e la casa di Sumirago, nel varesotto, dove ancora adesso la famiglia vive e lavora, perché i Missoni si considerano artigiani. Ora a guidare l'azienda sono rimasti i figli Angela e Luca mentre Vittorio è scomparso dallo scorso 4 gennaio durante un viaggio ai Caraibi al largo delle isole venezuelane di Los Roques, su quella rotta maledetta dove nel corso degli anni si sono perse le tracce di diversi aerei.
E' stato anche un atleta. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. In carriera ha conquistato otto titoli nazionali.
"Siamo tutti colpiti, Ottavio era un nostro parrocchiano": lo ha detto il parroco di Sumirago Dan Daniele Gandini, dopo avere appreso della morte dello stilista nella villa di famiglia. Il sacerdote ha spiegato di non avere ancora avuto contatti con i familiari. Intanto nel paese c'è sconcerto per al scomparsa dello stilista. A Sumirago ci sono il Quartier Generale della Griffe fondata da Ottavio Missoni e il principale stabilimento, adiacente alla villa di famiglia.
Ricoverato il 30 aprile all'ospedale di Circolo di Varese per uno scompenso cardiaco e insufficienza respiratoria, Ottavio Missoni, 92 anni, era stato riportato nella sua casa di Sumirago nel Varesotto, dove oggi è morto. Nato nel 1921 a Ragusa (ora Dubrovnik), Ottavio è cresciuto a Zara. Dai 16 ai 32 anni, ma con la parentesi della prigionia, è stato campione di atletica, nei 400 metri piani e a ostacoli: ha vestito 23 volte la maglia azzurra, ha conquistato 8 titoli italiani e l'oro ai mondiali studenteschi nel 1939. Quando ha ripreso le competizioni, è arrivato sesto alle Olimpiadi del 1948 e quarto agli europei del 1950. Ma a quel punto aveva già conosciuto Rosita e aveva anche iniziato una piccola produzione di indumenti sportivi, il nucleo di quell'attività che li porterà sulle vette della moda e nei maggiori musei del mondo. Nel 1969 costruirono lo stabilimento e la casa di Sumirago, nel varesotto, dove ancora adesso la famiglia vive e lavora, perché i Missoni si considerano artigiani. Ora a guidare l'azienda sono rimasti i figli Angela e Luca mentre Vittorio è scomparso dallo scorso 4 gennaio durante un viaggio ai Caraibi al largo delle isole venezuelane di Los Roques, su quella rotta maledetta dove nel corso degli anni si sono perse le tracce di diversi aerei.
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