Non ha risposto alle domande del gip, Giuseppe Pensabene, presunto boss della 'ndrangheta operante a Monza e in Brianza, che aveva creato una vera e propria banca clandestina e che è stato smantellato un paio di giorni fa con un blitz della Squadra Mobile, coordinata dal pm della Dda di Milano Giuseppe D'Amico. Pensabene, che secondo l'accusa avrebbe gestito una quarantina di società, anche con base a San Marino e in Svizzera, per riciclare capitali illeciti per centinaia di milioni di euro, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Simone Luerti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa linea seguita, pare, anche dalla gran parte delle altre persone finite in carcere, 20 in tutto. Gli interrogatori di garanzia per le 19 persone ai domiciliari, invece, si terranno la prossima settimana. Oltre agli arresti, gli investigatori hanno eseguito anche sequestri per decine e decine di milioni di euro tra quote e conti delle società amministrate di fatto da Pensabene e immobili.
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