La Procura di Rimini ha chiesto l'archiviazione del fascicolo aperto contro ignoti per la morte di Vadim Piccione, il ventiduenne ravennate deceduto nel torrente Rio Marano a Riccione nel luglio 2012 durante i festeggiamenti per la Notte Rosa. Determinanti i risultati dell'autopsia secondo cui il giovane, che aveva tasso alcolemico superiore a 2.4, era morto annegato; inoltre sul suo cadavere non erano stati trovati segni riconducibili a eventuali lesioni inferte da terzi. Le testimonianze fornite ai carabinieri dai quattro amici che quella notte erano con lui, sono state ritenute plausibili: i giovani avevano in buona sostanza riferito di avere lasciato il ventiduenne per un momento da solo per allontanarsi di pochi metri a causa di un bisogno fisiologico. E di non averlo più visto al loro ritorno: avevano quindi pensato che si fosse aggregato ad altra compagnia e avevano infine deciso di tornare in treno a Ravenna. Secondo Giuseppe, il padre del ragazzo, ci sono tuttavia molti punti non chiari nell'accaduto. A suo avviso qualcuno potrebbe cioè sapere e avere finora taciuto. E così attraverso l'avvocato Florinda Orlando del Foro di Ravenna, ha presentato opposizione all'archiviazione.
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