Tangenti in cambio di incarichi diplomatici e della possibilità di realizzare, sul Titano, un albergo con casinò della catena Aman. E per dare un'apparenza di legalità alle dazioni, false fatture, per finte consulenze. Questo il meccanismo ipotizzato dai Commissari della Legge Alberto Buriani e Antonella Volpinari che hanno rinviato a giudizio, per corruzione, l'ex segretario di stato Claudio Podeschi e l'ex ambasciatore in Montenegro Paul Phua; per riciclaggio Podeschi e la sua compagna Biljana Baruca; e per false fatture la stessa Baruca e la società da lei amministrata che si chiama R.P .
Nel rinvio a giudizio vengono descritti i flussi di denaro partiti da società riferibili al ricchissimo “businessman” malese - nonché giocatore professionista di poker – Phua, verso società estere, riconducibili a Podeschi e Baruca e da queste società all'ex segretario di Stato, condannato di recente a otto anni nel processo “Conto Mazzini”, ora in attesa di appello. Secondo l'accusa, con questo sistema ed anche attraverso bonifici alla società R.P per false consulenze, Paul Phua avrebbe versato a Podeschi tangenti per 1.991.000 euro. In cambio dei soldi l'ex leader politico del Pdcs – all'epoca dei fatti Segretario di Stato alla Sanità – si sarebbe dovuto adoperare per far concedere al malese la carica di ambasciatore di San Marino in Montenegro; il relativo passaporto diplomatico; il rinnovo dell’incarico; la nomina ad ambasciatore a Macao; il nulla osta alla realizzazione di un Aman Resort con annesso casinò in territorio sammarinese. L'hotel a 7 stelle, come noto, non si è mai realizzato e non è stato concesso a Phua l'incarico diplomatico a Macao, mentre quello in Montenegro è stato conferito e confermato per poi essere revocato nel luglio 2014.
Per gli inquirenti l'origine dei soldi di Phua è – almeno in parte – criminosa: di qui l'accusa di riciclaggio e autoriciclaggio. Il sistema – incarico diplomatico sammarinese, in cambio di denaro o altre prebende – a parere dell'accusa è stato applicato anche per Gian Luca Bruscoli, Giuseppe Roberti, Achilleas Kallakis, Horace Kit Keung Ngan, Lucio Amati, Marziano Guidi, Armen Sarkissian. Affari non dichiarati, ma non illegali - secondo gli inquirenti, anche dietro la nomina dell'ambasciatore a disposizione Yosef Gershon che non è imputato, così come gli altri ex diplomatici citati.
Dalle carte delle indagini emerge inoltre che Podeschi e Fiorenzo Stolfi erano soci occulti – ma anche questo non è reato – della società So.Ge.Sam. Altra particolarità il fatto che venga ipotizzato il reato di corruzione, non contestato nel processo Conto Mazzini perchè – in quel caso – era prescritto. Gli eventuali reati considerati in questo nuovo processo sono invece molto più recenti e vengono datati dai magistrati tra il 2011 e il giugno 2014, con una sola appendice riferibile a periodi successivi.
luca salvatori
Nel rinvio a giudizio vengono descritti i flussi di denaro partiti da società riferibili al ricchissimo “businessman” malese - nonché giocatore professionista di poker – Phua, verso società estere, riconducibili a Podeschi e Baruca e da queste società all'ex segretario di Stato, condannato di recente a otto anni nel processo “Conto Mazzini”, ora in attesa di appello. Secondo l'accusa, con questo sistema ed anche attraverso bonifici alla società R.P per false consulenze, Paul Phua avrebbe versato a Podeschi tangenti per 1.991.000 euro. In cambio dei soldi l'ex leader politico del Pdcs – all'epoca dei fatti Segretario di Stato alla Sanità – si sarebbe dovuto adoperare per far concedere al malese la carica di ambasciatore di San Marino in Montenegro; il relativo passaporto diplomatico; il rinnovo dell’incarico; la nomina ad ambasciatore a Macao; il nulla osta alla realizzazione di un Aman Resort con annesso casinò in territorio sammarinese. L'hotel a 7 stelle, come noto, non si è mai realizzato e non è stato concesso a Phua l'incarico diplomatico a Macao, mentre quello in Montenegro è stato conferito e confermato per poi essere revocato nel luglio 2014.
Per gli inquirenti l'origine dei soldi di Phua è – almeno in parte – criminosa: di qui l'accusa di riciclaggio e autoriciclaggio. Il sistema – incarico diplomatico sammarinese, in cambio di denaro o altre prebende – a parere dell'accusa è stato applicato anche per Gian Luca Bruscoli, Giuseppe Roberti, Achilleas Kallakis, Horace Kit Keung Ngan, Lucio Amati, Marziano Guidi, Armen Sarkissian. Affari non dichiarati, ma non illegali - secondo gli inquirenti, anche dietro la nomina dell'ambasciatore a disposizione Yosef Gershon che non è imputato, così come gli altri ex diplomatici citati.
Dalle carte delle indagini emerge inoltre che Podeschi e Fiorenzo Stolfi erano soci occulti – ma anche questo non è reato – della società So.Ge.Sam. Altra particolarità il fatto che venga ipotizzato il reato di corruzione, non contestato nel processo Conto Mazzini perchè – in quel caso – era prescritto. Gli eventuali reati considerati in questo nuovo processo sono invece molto più recenti e vengono datati dai magistrati tra il 2011 e il giugno 2014, con una sola appendice riferibile a periodi successivi.
luca salvatori
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