Lo hanno aiutato a fuggire, lo hanno nascosto per quasi un mese da quel 17 marzo, quando Nikay Paulin aveva freddato - in pieno giorni fuori dal Conad di Misano - con due colpi di pistola Nimet Zibery, davanti alla moglie incinta e ai due bimbi piccoli, sconvolgendo, insieme ad una famiglia, anche la piccola comunità di Misano. Scappato fino in Svizzera, l'11 aprile l'arresto, nel Cantone di Berna. Quasi un mese di latitanza che la Compagnia dei Carabinieri di Riccione è riuscita a ricostruire arrivando a spiccare 9 denunce per favoreggiamento. Tutti parenti, una fitta rete di fiancheggiatori, dal centro al nord Italia. A muoverli, organizzando la fuga, lo zio 50enne, con dimora a Misano. Nel giorno dell'omicidio, dalla Riviera Paulin si è subito spostato a Senigallia per cercare, invano, appoggio da alcuni parenti della moglie. Poi verso Foligno per raggiungere alcuni cugini e proprio lì è stata trovata e sequestrata l'auto della fuga, una Citroen C4. Dall'Umbria, prelevato da un cugino, è arrivato in Lombardia, nel bergamasco. Nuovamente in fuga e sempre grazie ad altri cugini, si è spostato nel varesotto, prima di raggiungere la Svizzera. In tutto, identificati e denunciati 9 albanesi. Gli inquirenti sono ora in attesa dell'estradizione per chiarire altri aspetti investigativi.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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