Domani – in teoria - sarebbe dovuta uscire dal carcere di Forlì ma il quadro indiziario, nei confronti della compagna – o ex compagna - di Dritan Demiraj, Monica Sanchi, era evidentemente troppo grave per giustificare un suo ritorno in libertà. Il GIP di Rimini ha allora emesso un'ordinanza di custodia cautelare, notificata dai Carabinieri di Rimini ieri mattina. Oggi la notizia è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa. I reati contestati sono quelli noti: omicidio pluriaggravato in concorso, e soppressione di cadavere, ai danni di Lidia Nusdorfi – ex fidanzata dell'albanese – e Silvio Mannina. La Sanchi e Dritan – afferma il Comandante del reparto Operativo dei Carabinieri di Rimini, Giacomo Campus - si sarebbero messi d'accordo nel gestire le dichiarazioni da rendere agli investigatori, al fine di non rilevare la premeditazione nei 2 delitti ed ottenere così pene più miti.
Secondo gli inquirenti Monica Sanchi svolse "sempre un ruolo attivo e consapevole, mostrando una totale indifferenza e una assoluta impermeabilità a qualunque processo di ripensamento e rielaborazione delle crudeli condotte tenute. Non si rivolse mai alle Forze dell'Ordine; non si pentì, neppure dopo l'omicidio di Mannina. Se lo avesse fatto – almeno Lidia Nusdorfi – si sarebbe salvata.
GM
Secondo gli inquirenti Monica Sanchi svolse "sempre un ruolo attivo e consapevole, mostrando una totale indifferenza e una assoluta impermeabilità a qualunque processo di ripensamento e rielaborazione delle crudeli condotte tenute. Non si rivolse mai alle Forze dell'Ordine; non si pentì, neppure dopo l'omicidio di Mannina. Se lo avesse fatto – almeno Lidia Nusdorfi – si sarebbe salvata.
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