Tradito da chi era considerato quasi come un figlio. Uno dei presunti aguzzini di Andrea Ferri, l'imprenditore pesarese di 51 anni, freddato lunedì notte da diversi colpi di pistola mentre usciva dall'abitazione di un'amica, era un suo dipendente, Donald Sabanov, 25 anni, macedone residente a Trasanni di Urbino. Lavorava regolarmente presso uno dei suoi quattro distributori di carburante. La vittima lo aveva anche aiutato economicamente. I Carabinieri di Pesaro l'hanno arrestato insieme ad un complice, Karim Bari, 23enne marocchino naturalizzato italiano, residente a Morciano, tra l'altro calciatore del Fiorentino, squadra che milita nel campionato sammarinese. Alla fine si è rivelato un omicidio a scopo di rapina. I due avevano intenzione di prendere nell'auto di Ferri le chiavi elettroniche del caveau del distributore che l'uomo aveva a Montecchio, dove vengono erogati grossi quantitativi di carburante perché serve soprattutto autotrasportatori. Tutto sarebbe stato pianificato a tavolino, e per gli inquirenti non c'è dubbio che l'imprenditore sia stato eliminato perché gli assassini non avevano alternative: il solo furto delle chiavi elettroniche per accedere al caveau avrebbe infatti messo subito i carabinieri sulle tracce delle persone più a stretto contatto con il titolare, il quale avrebbe certamente fornito indicazioni preziose in questo senso. La pistola usata per l'agguato, o almeno un'arma assolutamente compatibile, è stata recuperata dai militari in casa del marocchino. Il macedone ha anche rischiato il linciaggio all'uscita della caserma dei Carabinieri. Sono stati i colleghi a cercare di aggredirlo rivolgendogli insulti. Ieri il giovane aveva anche partecipato ai funerali dell'imprenditore. Una sua assenza avrebbe destato troppi sospetti. Ma poco dopo è stato fermato dai carabinieri. Le indagini, coordinate dal pm Monica Garulli e dal procuratore Manfredi Palumbo, sono tutt'altro che concluse. Non sono infatti escluse altre complicità del delitto, ma sul punto i carabinieri (diretti dal col. Giuseppe Donnarumma) non hanno voluto fornire indicazioni. Inoltre, manca ancora all'appello il denaro rubato dai due nel caveau di una delle aree di servizio di cui Ferri era proprietario.
Silva Pelliccioni
Silva Pelliccioni
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