Nuovo sequestro nell'ambito dell'operazione Mirror: sigilli all'hotel Mutacita di Miramare, per l'accusa finita sotto la gestione della camorra.
In primavera erano una ventina le persone arrestate, membri di un'associazione per delinquere di stampo mafioso che, secondo gli inquirenti, puntava dritta al controllo di strutture turistiche, ristoranti e alberghi. Il sodalizio aveva messo le mani su due nightclub, il Lady Godiva, dissequestrato giusto pochi giorni fa, e La Perla di Riccione, ora i carabinieri hanno posto i sigilli anche all'hotel Mutacita di Miramare, albergo stagionale dunque attualmente chiuso. Intestatario il casertano Alfredo Forte, da tempo residente a Rimini, risultato prestanome di Massimiliano Romaniello, napoletano attualmente detenuto, e di Giuseppe Ripoli, della provincia di Matera, già co-indagato nell'indagine Vulcano, entrambi ritenuti del clan di Mario Cavaliere detto Zio Mario. I due cercavano attività in crisi per subentrare nella gestione: non potevano figurare in prima persona perché pregiudicati, ma erano convinti di poter ricavare un utile di almeno 250mila euro. Nel video l'intervista al Ten. Col. Giacomo Campus comandante reparto operativo Carabinieri Rimini
Francesca Biliotti
In primavera erano una ventina le persone arrestate, membri di un'associazione per delinquere di stampo mafioso che, secondo gli inquirenti, puntava dritta al controllo di strutture turistiche, ristoranti e alberghi. Il sodalizio aveva messo le mani su due nightclub, il Lady Godiva, dissequestrato giusto pochi giorni fa, e La Perla di Riccione, ora i carabinieri hanno posto i sigilli anche all'hotel Mutacita di Miramare, albergo stagionale dunque attualmente chiuso. Intestatario il casertano Alfredo Forte, da tempo residente a Rimini, risultato prestanome di Massimiliano Romaniello, napoletano attualmente detenuto, e di Giuseppe Ripoli, della provincia di Matera, già co-indagato nell'indagine Vulcano, entrambi ritenuti del clan di Mario Cavaliere detto Zio Mario. I due cercavano attività in crisi per subentrare nella gestione: non potevano figurare in prima persona perché pregiudicati, ma erano convinti di poter ricavare un utile di almeno 250mila euro. Nel video l'intervista al Ten. Col. Giacomo Campus comandante reparto operativo Carabinieri Rimini
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