Prometteva oggetti tecnologici a prezzi vantaggiosi, ma non era altro che una truffa. Una donna di 44 anni originaria di Savignano sul Rubicone è stata arrestata dai carabinieri di Viserba il 24 dicembre. Quattro giorni prima la donna era entrata nella bottega di due artigiani riminesi dicendo di essere interessata a commissionare un lavoro. Mentre parlavano, l'autrice della truffa li ha incuriositi parlando di una persona in grado di fornirle articoli di tecnologia a basso costo grazie alle aste fallimentari.
Le due vittime, allettate dal possibile affare, hanno ordinato due cellulari, due tablet e una consolle per 900 euro; 750 euro l'acconto. Dopo aver intascato i soldi, però, la 44enne, già nota alle forze dell'ordine, ha iniziato a parlare di possibili ritardi nella consegna. A quel punto, le vittime si sono rivolte ai militari dell'Arma che il giorno della vigilia di Natale hanno accompagnato i due artigiani nel luogo stabilito per il ritiro. La donna è stata processata per direttissima.
I carabinieri, impegnati nell'operazione “Natale Sicuro”, forniscono alcuni consigli ai cittadini per evitare di essere truffati. Prima di tutto, mai aprire agli sconosciuti e mai farli entrare in casa. Fare attenzione a non mandare i bambini ad accoglierli. In ogni caso, controllare sempre dallo spioncino e aprire con la catenella agganciata, anche se c'è da firmare una ricevuta di consegna.
Nel caso si sospettasse di qualcuno che si presenta come l'addetto di un'azienda o di un'ente, è bene chiamare l'organizzazione per verificare prendendo il numero dall'elenco. Diffidare, poi, dai numeri forniti dagli interessati perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice. Se la persona è già entrata in casa, si deve trovare la forza di invitarla all'uscita con decisione. Vale poi la regola di sempre: non dare soldi agli sconosciuti e diffidare dai guadagni facili.
Mauro Torresi
Le due vittime, allettate dal possibile affare, hanno ordinato due cellulari, due tablet e una consolle per 900 euro; 750 euro l'acconto. Dopo aver intascato i soldi, però, la 44enne, già nota alle forze dell'ordine, ha iniziato a parlare di possibili ritardi nella consegna. A quel punto, le vittime si sono rivolte ai militari dell'Arma che il giorno della vigilia di Natale hanno accompagnato i due artigiani nel luogo stabilito per il ritiro. La donna è stata processata per direttissima.
I carabinieri, impegnati nell'operazione “Natale Sicuro”, forniscono alcuni consigli ai cittadini per evitare di essere truffati. Prima di tutto, mai aprire agli sconosciuti e mai farli entrare in casa. Fare attenzione a non mandare i bambini ad accoglierli. In ogni caso, controllare sempre dallo spioncino e aprire con la catenella agganciata, anche se c'è da firmare una ricevuta di consegna.
Nel caso si sospettasse di qualcuno che si presenta come l'addetto di un'azienda o di un'ente, è bene chiamare l'organizzazione per verificare prendendo il numero dall'elenco. Diffidare, poi, dai numeri forniti dagli interessati perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice. Se la persona è già entrata in casa, si deve trovare la forza di invitarla all'uscita con decisione. Vale poi la regola di sempre: non dare soldi agli sconosciuti e diffidare dai guadagni facili.
Mauro Torresi
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