Per oltre vent'anni era stato il responsabile amministrativo della Sinpar - la società del maxi parcheggio coperto di Città - e proprio quando stava per andare in pensione si è scoperto che faceva la “cresta” sugli incassi. A fine ottobre il processo.
Era l'uomo di fiducia della direzione Sinpar. Il responsabile amministrativo della società, quello incaricato di controllare che gli altri dipendenti, non facessero i furbi. E alla fine - come rivela il quotidiano "L'informazione" - si è scoperto che invece era proprio lui a “fregare”. Luciano Ceccatelli, 67 anni, di Rimini, gestiva le casse automatiche e continue del cosiddetto “parcheggione” ed anche dei parcheggi dell'ente autonomo Gaps. Prelevava materialmente gli incassi a fine turno, compilava i brogliacci e faceva anche i versamenti in banca. La truffa era lapalissiana. Nei brogliacci, negli ultimi due o tre anni di lavoro prima di andare in pensione, appuntava cifre inferiori a quelle effettive. Piccole “creste” quotidiane, in monete. Montagne di monete, per un ammontare di 276mila euro, di cui 175mila di spettanza Gaps e 99mila della Sinpar.
Ceccatelli è stato scoperto grazie a verifiche interne aziendali. “Questa vicenda – dichiara il Presidente della Sinpar Enzo Zafferani – dimostra che il nostro sistema di controlli, ulteriormente rafforzato, funziona. Ci siamo mossi per tutelare sia i nostri che gli interessi dello Stato e abbiamo già messo in atto iniziative per recuperare l'intera somma sottratta”.
Luca Salvatori
Era l'uomo di fiducia della direzione Sinpar. Il responsabile amministrativo della società, quello incaricato di controllare che gli altri dipendenti, non facessero i furbi. E alla fine - come rivela il quotidiano "L'informazione" - si è scoperto che invece era proprio lui a “fregare”. Luciano Ceccatelli, 67 anni, di Rimini, gestiva le casse automatiche e continue del cosiddetto “parcheggione” ed anche dei parcheggi dell'ente autonomo Gaps. Prelevava materialmente gli incassi a fine turno, compilava i brogliacci e faceva anche i versamenti in banca. La truffa era lapalissiana. Nei brogliacci, negli ultimi due o tre anni di lavoro prima di andare in pensione, appuntava cifre inferiori a quelle effettive. Piccole “creste” quotidiane, in monete. Montagne di monete, per un ammontare di 276mila euro, di cui 175mila di spettanza Gaps e 99mila della Sinpar.
Ceccatelli è stato scoperto grazie a verifiche interne aziendali. “Questa vicenda – dichiara il Presidente della Sinpar Enzo Zafferani – dimostra che il nostro sistema di controlli, ulteriormente rafforzato, funziona. Ci siamo mossi per tutelare sia i nostri che gli interessi dello Stato e abbiamo già messo in atto iniziative per recuperare l'intera somma sottratta”.
Luca Salvatori
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