Tutto ha avuto inizio nei primi giorni del mese di luglio quando l’uomo, in uno dei suoi numerosi litigi con la sua allora convivente - ormai decisa a lasciarlo, dopo aver finalmente trovato amore e comprensione in un altro uomo – sia arrivato a saltarle addosso picchiandola ferocemente, causandole lesioni personali e costringendola a ricorrere a cure mediche in pronto soccorso.
La donna, a causa delle continue violenze e vessazioni ha deciso di rifugiarsi a casa del nuovo compagno lasciando definitivamente il 63enne, il quale non rassegnandosi alla decisione della donna, iniziò così a reiterare le azioni persecutorie nei confronti di lei e del suo convivente: chiamate telefoniche compulsive, intimidatorie con minacce di morte nei confronti del nuovo compagno della donna “ti sparo col fucile”, oltre 400 messaggi inviati in pochi giorni, veri e propri appostamenti sotto l’abitazione e nei pressi del luogo di lavoro della sua ex convivente. In quest’ultimo caso la donna si è vista costretta a far intervenire le forze dell’ordine per poter uscire e raggiungere la propria auto, sorvegliata a vista dall’uomo.
In un’altra circostanza, il 63enne si è messo ad ad inseguire l’autobus sul quale si trovava la sua ex compiendo manovre spericolate per fermare il mezzo pubblico, terrorizzandola e costringendola a vivere nella continua angoscia di trovarselo davanti.
La Stazione Carabinieri di Pennabilli, alla luce delle denunce presentate hanno denunciato il 63enne originario di Sant’Agata Feltria ma residente a Novafeltria, per i reati di atti persecutori e minaccia aggravata e, nel contempo, richiedeva alla competente Autorità Giudiziaria, l’emissione di una misura restrittiva della libertà personale.
L’uomo per nulla intimidito dalla denuncia nei suoi confronti non ha esitato, nell’intento di convincere la sua ex ad incontrarlo, ad utilizzare la situazione dicendo, spregiudicatamente, alla donna che era proprio “il Maresciallo dei Carabinieri”, a volere che si incontrassero da soli per risolvere i loro problemi: la donna per fortuna non ha creduto una parola e non si è presentata all’incontro avvisando subito “il Maresciallo” di quanto stava avvenendo. Il G.I.P. di Rimini ha così emesso l’ordinanza di arresti domiciliari eseguita dai militari dell’Arma nelle prime ore di stamane.
La donna, a causa delle continue violenze e vessazioni ha deciso di rifugiarsi a casa del nuovo compagno lasciando definitivamente il 63enne, il quale non rassegnandosi alla decisione della donna, iniziò così a reiterare le azioni persecutorie nei confronti di lei e del suo convivente: chiamate telefoniche compulsive, intimidatorie con minacce di morte nei confronti del nuovo compagno della donna “ti sparo col fucile”, oltre 400 messaggi inviati in pochi giorni, veri e propri appostamenti sotto l’abitazione e nei pressi del luogo di lavoro della sua ex convivente. In quest’ultimo caso la donna si è vista costretta a far intervenire le forze dell’ordine per poter uscire e raggiungere la propria auto, sorvegliata a vista dall’uomo.
In un’altra circostanza, il 63enne si è messo ad ad inseguire l’autobus sul quale si trovava la sua ex compiendo manovre spericolate per fermare il mezzo pubblico, terrorizzandola e costringendola a vivere nella continua angoscia di trovarselo davanti.
La Stazione Carabinieri di Pennabilli, alla luce delle denunce presentate hanno denunciato il 63enne originario di Sant’Agata Feltria ma residente a Novafeltria, per i reati di atti persecutori e minaccia aggravata e, nel contempo, richiedeva alla competente Autorità Giudiziaria, l’emissione di una misura restrittiva della libertà personale.
L’uomo per nulla intimidito dalla denuncia nei suoi confronti non ha esitato, nell’intento di convincere la sua ex ad incontrarlo, ad utilizzare la situazione dicendo, spregiudicatamente, alla donna che era proprio “il Maresciallo dei Carabinieri”, a volere che si incontrassero da soli per risolvere i loro problemi: la donna per fortuna non ha creduto una parola e non si è presentata all’incontro avvisando subito “il Maresciallo” di quanto stava avvenendo. Il G.I.P. di Rimini ha così emesso l’ordinanza di arresti domiciliari eseguita dai militari dell’Arma nelle prime ore di stamane.
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