Dei 13 indagati di questa presunta associazione a delinquere che dal 2016 al 2020 secondo l'accusa favorì banca Cis, sottraendola ai controlli della vigilanza, e penalizzò Asset, avrebbero avuto un ruolo apicale, pur con funzioni diverse, Marino Grandoni, Daniele Guidi e Francesco Confuorti.
I primi due perché l'avrebbero costituita: secondo l'accusa Grandoni definiva le linee di intervento avvalendosi di una posizione di rilievo nel mondo economico professionale ed istituzionale sammarinese, favorendo la banca ed il proprio interesse patrimoniale di azionista; così come per Guidi, che in funzione del suo interesse per l'operatività della banca di cui era direttore avrebbe fatto leva sull'influenza che Francesco Confuorti, presidente dell'Advantage Financial, esercitava sugli altri “sodali”, ex esponenti BCSM e commissari liquidatori di Asset, ai quali, quello che l'accusa definisce “coordinatore” del presunto “gruppo criminale”, dava input direttivi e pretendeva condivisione sistematica di informazioni. Pronto, nel suo utilizzare banca Cis come cosa propria al fine di reperire liquidità a basso costo per operazioni speculative, a rimuovere o de-mansionare dipendenti ritenuti ostacolo.
Emerge la suggestione esercitata da Guidi sull'ex direttore BCSM Lorenzo Savorelli, anche lui ritenuto sodale, così come l'ex presidente Wafik Grais ed il commissario della Legge Alberto Buriani, che in forza del suo ruolo l'accusa ritiene assicurasse protezione al presunto sodalizio criminoso. Il suo coinvolgimento nel procedimento ancora in fase istruttoria è emerso qualche giorno fa nel corso di un processo a suo carico: la stragrande maggioranza degli indagati è infatti già a giudizio in più procedimenti penali, che hanno ad oggetto i reati fine commessi dai membri della presunta associazione a delinquere, molti dei quali sono ad un passo dalle conclusioni.