La Procura fiscale chiede una nuova perizia sull'azienda Fasea, in pieno svolgimento del processo che vede imputata l'ultima amministratrice, Elizabeth Huber. "C'è davvero stato un rischio per la salute pubblica? - ha chiesto il Pf Roberto Cesarini in aula - la relazione del perito d'ufficio del 9 settembre 2011 va approfondita, chiederei l'aiuto di un esperto". Insorti gli avvocati della difesa, Pier Luigi Bacciocchi e Maria Selva. Il primo ha parlato di "totale nullità dell'istruttoria, che andrebbe rifatta". E rivolgendosi al giudice ha chiesto forza ulteriore, "non di rifare una perizia, ma di assolvere, visto che in istruttoria dibattimentale è emersa una serie di contraddizioni che nulla hanno a che fare coi capi d'imputazione". Inoltre, ha aggiunto Maria Selva, l'amianto potenzialmente pericoloso non esiste più, mancherebbe l'oggetto sul quale compiere la perizia. Prima aveva testimoniato il dirigente del dipartimento prevenzione, Maurizio Berardi, che aveva contestato alcuni aspetti della perizia d'ufficio, aggiungendo: "Collegare la sola presenza di amianto ad un rischio per la salute pubblica non mi sento di confermarlo. Inoltre a San Marino esistono ancora 137mila metri quadri di amianto, e ci limitiamo a quelli denunciati. La legge non obbliga allo smaltimento, a meno che l'amianto non sia danneggiato". Circa la ulteriore perizia richiesta dal Pf il giudice Battaglino si è riservato la decisione, e solo dopo sentirà il testimone chiave, il gendarme Alex Zanotti che ha condotto in prima persona l'indagine.
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