Due ore di Camera di Consiglio per il Giudice Corinaldesi per arrivare ad accogliere in parte la richiesta dell'accusa. Mario Scaramella ha ascoltato la sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere mantenendosi impassibile. Condannato a 5 anni di interdizione ai pubblici uffici, e al pagamento di un risarcimento di 40 mila euro alla parte lesa, Alvaro Selva. Il giudice si è preso 60 giorni di tempo per depositare le motivazioni. Dopo la lettura l'imputato si è allontanato senza rilasciare dichiarazioni, limitandosi a stringere la mano a Selva. L'unico commento è arrivato dal suo difensore "Le sentenze si rispettano e si impugano quando non si condividono". L'avvocato Rastrelli in mattinata aveva chiesto la piena assoluzione, perchè non c'era stata calunnia; "Scaramella era convinto della responsabilità di Alvaro Selva, indotto in questo da mille convitati di pietra che per motivi diversi avevano fornito una certa versione dei fatti. COstretto a a depositare una denuncia perchè obbligato (dal presidente della Commissione Guzzanti) e redatta da un altro, ma di cui era convinto". Un palese riferimento anche ai politici sammarinesi che avevano contattato Scaramella quale esperto di sicurezza. Di tutt'altra opinione il pm Paolo Giovagnoli: " Scaramella vendeva le sue azioni e lo ha accusato perchè a San Marino c'era qualcuno interessato a questo". Si chiude così un processo lungo 5 anni e a rischio prescrizione. Con la soddisfazione di Alvaro Selva "E' finito un incubo", ha detto ai giornalisti presenti, interessato meno alla sentenza quanto alla messa in luce della verità.
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