Ci sono volute 500 pagine e quasi 13 anni: ma le contestazioni, per come sono scritte, non risultano chiare: stile considerato a tratti troppo discorsivo, in altri punti la "tecnica di redazione" si traduce in mancanza di chiarezza. È con un giudizio molto severo che il Tribunale di Forlì rimanda ai pm il fascicolo Varano.
In generale, le accuse mosse dalla Procura nel processo 'Varano', uno dei filoni del caso Carisp con 30 imputati, “non risultano affatto sufficientemente enunciate in forma chiara e precisa". Un provvedimento che blocca un processo che ha avuto costi sociali personali molto alti, come in tutte le vicende processuali che comportano come in questo caso la custodia cautelare. Economici e di reputazione per San Marino: coinvolti ex dirigenti e dipendenti di Carisp, per ipotesi di riciclaggio, abusivismo bancario e finanziario e associazione a delinquere che si sarebbero svolti, secondo l'accusa, tra il 2004 e il 2009. Ma, come rilevato da un'ordinanza . "Le ampie premesse contengono elementi sovrabbondanti, come ad esempio le digressioni effettuate circa la disciplina normativa in ordine all'esercizio dell'attività bancaria, tutt'altro che meramente compilativa, ma chiaramente volta a sostenere la tesi accusatoria, quasi fosse una memoria di parte", scrive il tribunale nella sua ordinanza. L'imputazione, si legge ancora “rinuncia ad operare la sua funzione di sintesi tra fattispecie astratta e quella concreta". Non è quindi più percepibile "quale sia il soggetto accusato, il contegno materiale assunto, il rilievo causale dello stesso ai fini della lesione del bene dalla norma tutelato, della consapevolezza o meno della condotta o della sua collaborazione con altri correi". Ed ora si ricomincia daccapo.
Nel video l'intervista a Moreno Maresi, che nel procedimento difende 8 imputati tra i quali l'ex direttore Carifin Gian Luca Ghini