E' previsto oggi l'interrogatorio di garanzia nei confronti del 28enne che ha sparato sugli stranieri. Sarebbe stato l'omicidio di Pamela Mastropietro, la causa scatenante del raid contro gli immigrati, per le vie di Macerata. Questo – quantomeno – è quanto avrebbe detto agli inquirenti lo stesso Luca Traini, incensurato, ma sul quale pende ora un'accusa pesante: strage aggravata dalle finalità di razzismo. 6 i feriti nella sparatoria. Ma nell'auto dell'uomo sono stati trovati molti altri proiettili non utilizzati. Nel corso delle ore passate nella caserma dei Carabinieri, l'arrestato – che ha reso ampie dichiarazioni spontanee - sarebbe apparso lucido e determinato: “non ha mostrato alcun rimorso per quel che ha fatto”, sottolineano fonti investigative. Nell'abitazione del 28enne di Tolentino – che nel 2017 fu candidato per la Lega al consiglio comunale di Corridonia, senza ottenere alcuna preferenza – sono stati sequestrati materiali, e pubblicazioni, di carattere fascista e nazionalsocialista. Nelle prossime ore dovrà essere chiarito se, come dice un amico, Traini fosse in cura da uno psichiatra. Ora è in carcere, in isolamento; in un reparto separato da quello in cui si trova Innocent Oseghale: il pusher nigeriano accusato di avere ucciso e fatto a pezzi Pamela. Il GIP di Macerata ha convalidato il suo arresto. Ma neppure davanti al Magistrato il 29enne - con carta di soggiorno scaduta e precedenti per spaccio – ha rotto il silenzio.
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