Prima si introducevano nelle aziende facendo suonare l’allarme. Quindi uscivano, aspettando pazientemente l’eventuale intervento di guardie giurate, Carabinieri o Polizia; una volta terminato il controllo di routine, delle Forze dell’Ordine, i malviventi rientravano nel capannone e portavano a termine con tutta tranquillità il colpo, asportando la cassaforte. Metodo ingegnoso quello ideato da una banda di malviventi: due ferraresi e due baresi tutti pregiudicati e tutti residenti a Bologna. Effettuavano razzie nelle Marche, in Emilia Romagna, in Abruzzo. Nel maggio dello scorso anno, però, un passo falso, nel corso di un’azione a San Giovanni in Marignano. I carabinieri di Riccione riescono ad individuare le autovetture utilizzate dai ladri. Da qui un attento servizio di pedinamento e controllo.
Si stima che la banda, nei vari furti compiuti ai danni delle ditte della Riviera, sia riuscita a rubare circa 20.000 euro in contanti. I 4, accusati di furto pluriaggravato, si trovano ora al carcere di Bologna.
Si stima che la banda, nei vari furti compiuti ai danni delle ditte della Riviera, sia riuscita a rubare circa 20.000 euro in contanti. I 4, accusati di furto pluriaggravato, si trovano ora al carcere di Bologna.
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