Un riccionese di 33 anni, che lavorava come portalettere in una ditta privata, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione per atti sessuali su minorenni, violenza privata e tentata violenza sessuale. Adescava e palpeggiava ragazzini tra gli 11 e 13 anni con il pretesto di ottenere informazioni stradali. Nel maggio dello scorso anno, quando era stato arrestato dai carabinieri di Riccione grazie anche al tam-tam delle mamme su Facebook, il 33enne - difeso dall'avvocato Elisa Pellaccia - si era giustificato dicendo di avere "impulsi incontrollabili". Delle sette parti lese individuate dagli inquirenti, solo una è rimasta in giudizio: oggi presenti in aula per il processo con rito abbreviato i genitori di uno dei ragazzini molestati. Il giudice per ciascuno di loro ha stabilito un risarcimento di 2.500 euro e 10.000 euro per il minore. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna per il portalettere che è ancora agli arresti domiciliari, di 5 anni di reclusione.
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