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Riccione: sgominata la banda dei supermercati

21 gen 2014
Riccione: sgominata la banda dei supermercatiRiccione: sgominata la banda dei supermercati
Riccione: sgominata la banda dei supermercati - Colpivano supermercati seminando il terrore per la particolare aggressività usata durante i colpi. I...
Colpivano supermercati seminando il terrore per la particolare aggressività usata durante i colpi. In manette sono finiti tre italiani, tutti pregiudicati: G.E., un 29enne salernitano, residente a Rimini; T.F., un 21enne di Cattolica ; e A.L., un 23enne di Morciano, quest'ultimo il basista della banda. Dopo settimane di pedinamenti, attività di osservazione e analisi incrociate dei dati, i Carabinieri sono riusciti a risalire ai malviventi e a prevederne le mosse. Solitamente in due entravano nei supermercati, in prossimità dell'orario di chiusura, con il volto coperto e armati di pistole, poi risultate caricate a salve; minacciavano clienti e cassieri, si facevano consegnare il denaro e scappavano a piedi. Sabato scorso però sono stati bloccati prima di mettere a segno l'ennesimo colpo, pianificato al Conad Valconca di Morciano. Si erano dati appuntamento proprio a casa del basista morcianese, il quale si era prestato per un ultimo sopralluogo nell'esercizio commerciale prima di dare l'ok agli altri, che quindi si sono recati sul posto a bordo un'auto. Stavano per entrare in azione, pistola in pugno, quando sono stati bloccati e ammanettati in strada dai militari che nel frattempo avevano anche circondato la zona e chiuso loro tutte le vie di fuga. Il 23enne di Morciano è stato invece raggiunto in casa: trovata tra l'altro una piccola serra con piantine di marijuana. Ora si trova agli arresti domiciliari.
Fondamentale per gli arresti, l'individuazione dell'auto, una Fiat Punto blu (poi risultata rubata), la stessa usata dai malviventi per fuggire dopo la rapina dello scorso 14 gennaio al Conad di Cattolica, durante la quale avevano puntato la pistola in testa ad un dipendente per evitare l'intervento della guardia giurata presente sul posto. Nell'occasione poi il 21enne cattolichino era stato chiamato incautamente “Cesco” da un complice, di qui il nome dell'operazione. Le indagini ora proseguono: non si esclude infatti che i tre siano gli autori di altre rapine avvenute negli ultimi mesi in provincia.

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