Nell'ultima udienza del processo il commercialista Aldo Geri – accusato di riciclaggio con W.D. e Modestino Tartaglione – ha deciso di rendere una spontanea dichiarazione al giudice Battaglino. Ha rimarcato che la segnalazione all'Aif nei confronti di D. è partita proprio dalla finanziaria “Trecentouno”, di cui era amministratore. All'epoca dei fatti al centro processo – tra il 2008 e il 2010 - non aveva pendenze penali ed era un imprenditore nel settore dell'elettronica che faceva pubblicità sulle principali reti tv nazionali italiane.
Solo successivamente si è appreso dei suoi guai giudiziari in Italia – almeno un procedimento è ancora in corso – che hanno determinato anche sequestri di beni per 10 milioni, compresi 5 milioni in conti correnti sammarinesi.
Il giudice del dibattimento Battaglino, accogliendo le richieste del Procuratore del Fisco Cesarini ha dunque assolto il commercialista Aldo Geri con formula dubitativa. Reato prescritto, invece, per Modestino Tartaglione, prestanome di D. difeso dall'avvocato Daniele Cherubini. Prosciolto – come richiesto dall'avvocato Massimiliano Annetta – W.D., poiché all'epoca dei fatti non era previsto il reato di autoriciclaggio. La difesa Geri, sostenuta dall'avvocato Gian Nicola Berti, valuta tuttavia il ricorso in appello perché punta ad una assoluzione piena, non accontentandosi della formula dubitativa.
l.s.
Solo successivamente si è appreso dei suoi guai giudiziari in Italia – almeno un procedimento è ancora in corso – che hanno determinato anche sequestri di beni per 10 milioni, compresi 5 milioni in conti correnti sammarinesi.
Il giudice del dibattimento Battaglino, accogliendo le richieste del Procuratore del Fisco Cesarini ha dunque assolto il commercialista Aldo Geri con formula dubitativa. Reato prescritto, invece, per Modestino Tartaglione, prestanome di D. difeso dall'avvocato Daniele Cherubini. Prosciolto – come richiesto dall'avvocato Massimiliano Annetta – W.D., poiché all'epoca dei fatti non era previsto il reato di autoriciclaggio. La difesa Geri, sostenuta dall'avvocato Gian Nicola Berti, valuta tuttavia il ricorso in appello perché punta ad una assoluzione piena, non accontentandosi della formula dubitativa.
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