C'è un altro filone dell'indagine "Old Franck" della Guardia di Finanza che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di otto vigili urbani di Rimini dell'ex nucleo ambientale e agli arresti domiciliari per quattro di questi, accusati di fare perquisizioni arbitrarie a cittadini extracomunitari sospettati di spaccio, di picchiare chi si ribellava e di fare verbali falsi e sequestri mai dichiarati di denaro contante, poi intascato.
Lo stralcio dell'indagine riguarderebbe un episodio registrato durante le indagini della Guardia di finanza tra l'estate del 2016 e il 2017 e si baserebbe su un video consegnato agli inquirenti in cui si vede un vigile malmenare una donna di colore con un bimbo piccolo. Secondo il filmato consegnato al nucleo delle Fiamme Gialle, l'agente, iscritto nel registro degli indagati, durante un controllo di routine in zona mare di Rimini, avrebbe malmenato la donna, una delle tante che d'estate fanno le tipiche treccine sulla spiaggia, facendola cadere a terra travolgendo con sé anche il figlio piccolo.
La notizia di reato trasmessa alla Procura della Repubblica nell'ambito dell'inchiesta "Old Franck" è poi diventato uno stralcio della più corposa indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Davide Ercolani.
Lo stralcio dell'indagine riguarderebbe un episodio registrato durante le indagini della Guardia di finanza tra l'estate del 2016 e il 2017 e si baserebbe su un video consegnato agli inquirenti in cui si vede un vigile malmenare una donna di colore con un bimbo piccolo. Secondo il filmato consegnato al nucleo delle Fiamme Gialle, l'agente, iscritto nel registro degli indagati, durante un controllo di routine in zona mare di Rimini, avrebbe malmenato la donna, una delle tante che d'estate fanno le tipiche treccine sulla spiaggia, facendola cadere a terra travolgendo con sé anche il figlio piccolo.
La notizia di reato trasmessa alla Procura della Repubblica nell'ambito dell'inchiesta "Old Franck" è poi diventato uno stralcio della più corposa indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Davide Ercolani.
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