Padre e figlio indagati per aver causato la morte dell'anziana nonna che aveva finito col gettarsi dalla finestra a causa di reiterati maltrattamenti in ambito domestico. Ieri mattina davanti al giudice delle udienze preliminari, l'uomo, 56 anni, e il figlio di 25, entrambi residenti nel Riminese, avrebbero dovuto patteggiare con l'accordo del pubblico ministero una pena sospesa di 8 mesi. Il giudice, Fiorella Casadei, invece, ha respinto il patteggiamento e ha rinviato nuovamente gli atti all'ufficio della Procura "ritenendo l'intensità del dolo tale da non consentire l'applicazione delle attenuanti generiche", nonostante i due siano incensurati. Padre e figlio erano stati denunciati dalla badante della nonnina 84enne dopo che questa, il 5 ottobre del 2009, si era gettata dalla finestra dell'appartamento che divideva con il figlio e il nipote. Dopo qualche giorno di ricovero era deceduta per le gravi ferite subite nella caduta. Secondo le ipotesi dell'accusa e secondo quanto raccontato dalla badante ucraina, padre e figlio in diverse occasioni avevano percosso al volto la nonna, insultandola e legandola alla sedia in maniera tanto stretta da limitare la circolazione del sangue. La imbavagliavano per impedirle di urlare e disturbare i vicini, i quali spesso chiamavano i carabinieri sentendo urla strazianti e rumori sospetti. A causa della demenza senile la donna era spesso fuori controllo tanto che in un'occasione - aveva raccontato la badante - le era stato messo dai due un cuscino sulla bocca che quasi la soffocava. Il giorno del suicidio in casa c'era solo il nipote sul quale si erano concentrati tutti gli iniziali sospetti, mentre dalle intercettazioni era poi emerso anche il coinvolgimento del padre.
Riproduzione riservata ©