“L'ha meritato, gli sbagli si pagano”. Le parole che Dritan Demiraj pronuncia prima che l'auto dei carabinieri lo porti via rivelano la sua concezione di giustizia: punita la sua ex compagna, colpevole di averlo lasciato con i figli per un altro. Punito lui, in manette dopo averla accoltellata a morte. “Chi sbaglia paga”. Il fornaio albanese, 29 anni, è crollato dopo un lungo interrogatorio. Inizialmente era stato escluso dalla lista dei sospettati perché il suo datore di lavoro gli aveva fornito un alibi. Sono state proprio le contraddizioni nelle due versioni, in particolare sugli orari di sabato notte, ad insospettire i carabinieri di Rimini. Durante l'interrogatorio fiume è arrivata la confessione. “dissidi sentimentali” ha detto tra le lacrime. Il movente la gelosia: l'ex compagna, Lidia Nusdorfi, 35 anni, lo aveva lasciato ad agosto ed aveva iniziato una relazione con il cugino di lui, poco più che ventenne. Forse proprio per lui si era trasferita in provincia di Como da alcuni parenti. Cosa sia scattato nella mente del 29enne sabato notte non è chiaro: di certo c'è che ha preso l'auto, ha raggiunto la donna sotto il sottopassaggio della stazione di Mozzate, l'ha accoltellata a morte ed è tornato a Rimini. Ora si trova in stato di fermo, così come il suo datore di lavoro, Massimo Mengoni. Il titolare della pasticceria “Alter Ego” aveva fornito un falso alibi probabilmente senza rendersi conto della gravità dell'accaduto, spinto dal desiderio di aiutare quel “lavoratore affidabile” che aveva chiesto solo un favore: rivedere gli orari per poter portare i bambini a scuola e all'asilo. Uno, 5 anni, quello avuto da Lidia. L'altro 11, frutto di una relazione precedente.
I carabinieri di Rimini e Como stanno attualmente cercando la persona che si è prestata a dare l'appuntamento alla donna in stazione. Si tratta, con ogni probabilità, di un conoscente dell'albanese residente al Nord.
Sara Bucci
I carabinieri di Rimini e Como stanno attualmente cercando la persona che si è prestata a dare l'appuntamento alla donna in stazione. Si tratta, con ogni probabilità, di un conoscente dell'albanese residente al Nord.
Sara Bucci
Riproduzione riservata ©