L'operazione è scattata all'alba, sorprendendo i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare nel sonno, e svelando uno scenario di totale degrado, con giovani prostitute cinesi che si ritrovavano a vivere e lavorare in ambienti in precarie condizioni igieniche e sanitarie. In manette anche il titolare di questa casa chiusa di Viserba, solo formalmente un residence. L'indagine, iniziata nel 2012 e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Rimini, ha portato all'arresto di 8 persone per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: 3 donne cinesi – vere e proprie maitresse che ricercavano connazionali da immettere sul mercato del sesso a pagamento –, 4 italiani ed un algerino in regola con il permesso di soggiorno. Questi ultimi – in cambio di denaro e favori sessuali – pubblicavano su siti e riviste annunci per procacciare clienti; i contatti erano poi gestiti dalle donne cinesi, che retribuivano le giovani prostitute in percentuale - rispetto ai guadagni -, e curavano una sorta di “turnover”. Le ragazze, infatti, tutte clandestine, dopo 2 settimane di “lavoro” venivano inviate in altre zone d'Italia, per ridurre il rischio di attirare l’attenzione ed evitare contestualmente che qualche cliente potesse instaurare con loro un rapporto confidenziale. I militari hanno anche sequestrato 3 appartamenti del residence, dove venivano consumati i rapporti sessuali. Appena 2 settimane fa gli agenti della Questura avevano portato a termine un'operazione simile, sempre contro il fenomeno della prostituzione cinese.
GM
GM
Riproduzione riservata ©
