Un tunisino di 23 anni è stato arrestato dai carabinieri di Rimini per aver rapinato e spintonato una donna disabile. Nei guai anche un giovane rom, responsabile di un furto in un appartamento ed incastrato dal DNA
Non ha esitato a spintonare una ragazza di 30 anni sulla sedia a rotelle, che aveva provato a bloccarlo mentre lui scappava con il suo cellulare. Nei guai è finito un 23enne di origini tunisine, rintracciato dai carabinieri grazie alla testimonianza di una persone che ha assistito alla scena. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Rimini. La donna era in un bar di via Dante con un’amica e il giovane si è avvicinato, afferrando lo smartphone che lei aveva appena appoggiato sul tavolino. Lei ha provato a riprenderselo, ma è stata spintonata. I carabinieri di Rimini l'hanno raggiunto in un negozio di telefonia, pronto a rivendere il cellulare. Ora si torva agli arresti domiciliari. I particolari resi noti nel corso di una conferenza stampa in cui è stata presentata anche un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Riccione, risaliti ad un topo d'appartamento grazie al DNA. Il colpo avvenne nell'estate del 2016: il ladro, un 24enne alloggiato in un campo nomadi di Milano, entrò in un appartamento di Riccione e non si fermò nemmeno una volta sorpreso dal proprietario, con cui ebbe una breve colluttazione. Scappò con alcuni gioielli, ma lasciò delle tracce su arnesi da scasso che il Ris di Parma ha analizzato. E così, dopo quasi due anni, i carabinieri di Riccione sono risaliti al giovane rom, che aveva precedenti specifici, e che ha tentato inutilmente di darsi alla fuga alla vista dei carabinieri.
Nel video l'intervista a Marco Califano, Comandante dei Carabinieri di Riccione
Non ha esitato a spintonare una ragazza di 30 anni sulla sedia a rotelle, che aveva provato a bloccarlo mentre lui scappava con il suo cellulare. Nei guai è finito un 23enne di origini tunisine, rintracciato dai carabinieri grazie alla testimonianza di una persone che ha assistito alla scena. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Rimini. La donna era in un bar di via Dante con un’amica e il giovane si è avvicinato, afferrando lo smartphone che lei aveva appena appoggiato sul tavolino. Lei ha provato a riprenderselo, ma è stata spintonata. I carabinieri di Rimini l'hanno raggiunto in un negozio di telefonia, pronto a rivendere il cellulare. Ora si torva agli arresti domiciliari. I particolari resi noti nel corso di una conferenza stampa in cui è stata presentata anche un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Riccione, risaliti ad un topo d'appartamento grazie al DNA. Il colpo avvenne nell'estate del 2016: il ladro, un 24enne alloggiato in un campo nomadi di Milano, entrò in un appartamento di Riccione e non si fermò nemmeno una volta sorpreso dal proprietario, con cui ebbe una breve colluttazione. Scappò con alcuni gioielli, ma lasciò delle tracce su arnesi da scasso che il Ris di Parma ha analizzato. E così, dopo quasi due anni, i carabinieri di Riccione sono risaliti al giovane rom, che aveva precedenti specifici, e che ha tentato inutilmente di darsi alla fuga alla vista dei carabinieri.
Nel video l'intervista a Marco Califano, Comandante dei Carabinieri di Riccione
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