I fatti risalgono a 2 anni fa, quando una ragazzina non ancora 14enne, mentre stava assistendo ad una manifestazione sportiva, si accorse di avere smarrito il proprio cellulare. Venne ritrovato a stretto giro, dopo un annuncio all'altoparlante. Il problema è che, in quel lasso di tempo, qualcuno aveva notato lo smartphone, andando a curiosare nei contenuti e scoprendo un video erotico dell'adolescente. Venne ripreso con un cellulare, poi spedito in una chat. In breve, circolando su “Whatsapp”, quel video divenne virale tra i ragazzi della scuola frequentata dall'adolescente, provocandole – probabilmente – una ferita che difficilmente potrà essere rimarginata. Protagonisti, in negativo, di questa storia, 3 giovani. Uno di loro, un 21enne sammarinese, quello che forse “rubò” il video, ha già patteggiato davanti al GIP di Bologna – in fase di indagini - 1 anno e 3 mesi di reclusione, pena sospesa; oltre ad una provvisionale di 2.500 euro, in vista della causa civile. La vicenda giudiziaria potrebbe riservare guai anche peggiori, invece, per i 2 presunti “complici”, in quello che – a loro avviso – doveva essere probabilmente uno “scherzo”, seppur di pessimo gusto. Rischiano infatti il rinvio a giudizio con le accuse di diffamazione aggravata e diffusione di materiale pedopornografico. La vittima, all'epoca, non sospettò che quel video – effettuato a quanto pare nell'intimità della propria camera, e che mai nessuno avrebbe dovuto vedere - stesse circolando nella cerchia dei suoi conoscenti. Fu un'amica ad avvertirla. A quel punto, forse, ricordò l'episodio dello smarrimento del cellulare. Ascoltando l'audio del filmato diffuso in rete, inoltre, pare si sentissero i commenti e le sghignazzate dei ragazzi. Da qui un esposto, cui seguirono le indagini, svolte dalla sezione riminese della Polizia Postale.
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