Avrebbe lavorato fino all'ultimo il 49enne falegname di Verucchio, ritrovato impiccato – ieri – nel laboratorio che aveva affittato a Galazzano, in via Larice. C'è chi dice che gli affari non andassero bene, che si trovasse in condizioni difficili. In questo caso si tratterebbe del primo suicidio, per motivazioni economiche, a San Marino; anche se ancora non vi sono notizie circa il ritrovamento di un eventuale messaggio di addio. Abbiamo sentito un pensionato; è ancora sconvolto, per quanto accaduto: sostiene di aver assistito alla tragica scena del ritrovamento, e dell'episodio che ha poi portato la compagna dell'artigiano ad esplodere il colpo di pistola che le ha tolto la vita. La 46enne di origini liguri era completamente sconvolta; dopo aver appreso la notizia sarebbe salita sopra un contenitore di legname, e avrebbe iniziato a lanciare tronchi contro il vetro del capannone, per tentare di accedere all'interno. Poi l'intervento delle Forze dell'Ordine, insieme ad una ambulanza. Uno dei cittadini presenti avrebbe anche chiesto ai sanitari di somministrare un calmante alla donna, che improvvisamente si sarebbe impadronita dell'arma in dotazione ad un allievo della Guardia di Rocca, estraendola dalla fondina. Secondo una testimonianza sarebbe seguita una breve colluttazione. L'allievo della Guardia di Rocca, insomma, avrebbe tentato di reimpossessarsi della semiautomatica, e in quei momenti concitati sarebbe partito il colpo. Oggi un nuovo sopralluogo della Gendarmeria. C'è chi si interroga sul perché – il giovane allievo, che può essere considerato la terza vittima di questa tragica storia – si fosse recato sul posto con il colpo in canna; e come abbia fatto la donna – che presumibilmente non aveva dimestichezza con le armi – a togliere la sicura. Il fatto è che la Glock calibro 9, in dotazione alle Forze di Polizia sammarinesi, non ha una sicura manuale: ma è dotata di un sistema di sicurezza posto direttamente sul grilletto; il che – in una situazione come quella di ieri – può effettivamente portare allo sparo. Quanto al colpo in canna, non si tratterebbe – di per se - di una violazione di norme comportamentali. In Italia – come a San Marino – vige una regola base, molto elastica, per le Forze di Polizia: l'arma, anche quando si è liberi dal servizio, va tenuta in sicurezza. E' poi il singolo operatore – sempre che non vi siano disposizioni specifiche dei singoli comandanti – a scegliere autonomamente, e in base alle circostanze, se è preferibile tenere il colpo in canna oppure armare al bisogno.
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