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Sindacato Buriani: per il Collegio Garante è ammissibile

L'azione di sindacato nei confronti del Commissario della Legge è stata promossa dalla Commissione per gli Affari di Giustizia a settembre

di Monica Fabbri
2 feb 2021

La sentenza, emessa ieri, arriva a sei giorni dall'audizione di Alberto Buriani da parte del Magistrato per l'Accertamento Giovanni Cordini. Ora che il sindacato è stato ritenuto ammissibile, un altro membro del Collegio Garante - designato dal Presidente -, dovrà esprimersi nel merito. L'azione, si ricorderà, risale a settembre scorso e ha visto la sospensione di Buriani, in Consiglio Giudiziario Plenario, dalle funzioni di Commissario della Legge. Tra i motivi alla base dell'azione di sindacato: utilizzo di denunce anonime; rifiuto di applicare disposizioni del Magistrato Dirigente sulla distribuzione del lavoro del 24 luglio 2020; anomalie nella modalità di svolgimento delle indagini, nella definizione dei procedimenti, nei rapporti con la stampa, con denuncianti, indagati e soggetti interessati all’esito delle indagini. 

Nella sentenza vengono ad esempio citati colloqui con la Presidente di Banca Centrale Catia Tomasetti, a quanto pare sollecitati da Buriani nello stesso periodo in cui l'aveva sottoposta ad indagine. Un incontro – si legge – è effettivamente avvenuto ed è stato da lui confermato. Un secondo colloquio sarebbe stato invece solo richiesto. Nell'audizione del 25 gennaio Buriani aveva esposto le proprie tesi difensive, respingendo tutte le motivazioni, ritenendole inconsistenti e pretestuose. A suo avviso l'azione di sindacato è stata avviata soprattutto in ragione delle iniziative da lui intraprese in sede europea, giustificando inoltre ogni sua iniziativa sulla base di esigenze di giustizia. Nella stessa giornata era stata audita anche la Commissione Giustizia e in seguito a valutazione degli elementi addotti, il Magistrato per l'Accertamento ha ritenuto che le censure mosse nei confronti di Buriani debbano essere valutate nel merito e che non vi siano prove di un sospetto persecutorio come invece sostenuto dalla difesa. 



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