Il bilancio delle vittime – nonostante l'azione instancabile di forze dell'ordine, vigili del fuoco e Guardia Nazionale – continua purtroppo a salire. Secondo la CNN sono almeno 47 i morti provocati dall'uragano. Catastrofici anche i danni ad abitazioni ed infrastrutture. Ed è allarme per l’acqua contaminata: pesticidi, solventi, scarichi e sostanze industriali rischiano di finire nelle tubature ad uso civile. A rischio in particolare la popolazione nella zona di Houston: cuore dell’industria chimica e petrolifera americana, praticamente sommersa da Harvey. Nelle scorse ore in una centrale si erano verificate due esplosioni e dalla strutture erano fuoriuscite sostanze pericolose. Si tratta del disastro naturale più costoso della storia del Paese: i costi per la ricostruzione, e la messa in sicurezza delle aree colpite, ammonteranno a 160 miliardi di dollari; come Katrina e Sandy messi insieme. Il presidente Trump – che donerà personalmente un milione di dollari in aiuti – domani sarà a Houston insieme alla first lady Melania. E intanto cresce di potenza un nuovo uragano, Irma, che minaccia i Caraibi e che potrebbe raggiungere gli Stati Uniti. Partita come tempesta tropicale, è stata elevata a uragano di categoria 3 e gli esperti prevedono che continui a intensificarsi nei prossimi giorni.
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