Il Tribunale collegiale di Rimini - che questa mattina alle 10 sta processando Guerlin Butungu, per gli stupri di Miramare nella notte tra il 26 e 27 agosto di una turista polacca e una trans peruviana, compiuti con tre minorenni - si riserva di decidere con quale rito procedere. Per il difensore di Butungu, Mario Scarpa, che preannuncia la richiesta di abbreviato, procedere con rito direttissimo in un caso così grave potrebbe ledere il diritto di difesa dell'imputato "che ha confessato sì ma parzialmente negando alcuni degli addebiti, come quello dello spaccio di stupefacenti", ai complici minorenni. La pubblica accusa, il procuratore capo, Paolo Giovagnoli e il sostituto Stefano Celli, hanno consegnato alla Corte questa mattina la trascrizione sintetica dell'interrogatorio in carcere di Butungu e la registrazione audio della durata di due ore, avvenuto lo scorso 27 settembre. La pubblica accusa si è detta non contraria a processare in altra sede il congolese per quei reati che non ha confessato. La Corte si è quindi ritirata per l'esame della trascrizione della confessione prima di sciogliere la riserva sul rito processuale. Ha chiesto quindi la trascrizione completa dell'atto prima di pronunciarsi. Il congolese che è stato portato in aula per assistere al processo è stato solo interpellato da giudice al fine di capire il grado di comprensione della lingua italiana. In aula, ad inizio processo la Corte ha anche ammesso la presenza delle telecamere autorizzate alle riprese del processo ma non dell'imputato né dell'unica parte offesa presente, la trans peruviana, difesa dall'avvocato Enrico Graziosi. L'avvocato Maurizio Ghinelli invece rappresenta i due ragazzi polacchi, vittime della violenza del 'branco' lo scorso agosto. Dodici i capi di imputazione per Butungu che comprendo le rapine, di Miramare, di Marina Centro, gli stupri e la tentata violenza del 12 agosto.
VA
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