Sarebbe indagato per “omissioni di cautele in materia di armi”, l'allievo della Guardia di Rocca, che possiamo considerare la “terza vittima” della tragedia di Galazzano. Un atto dovuto, quello della Magistratura sammarinese. Al giovane era stata sfilata la semiautomatica, con la quale si è poi tolta la vita la 46enne di origini liguri, compagna del falegname ritrovato impiccato nel laboratorio che aveva affittato in via Larice. L'agente, come prevedibile, è rimasto choccato da quanto accaduto; dai commilitoni della Guardia di Rocca, in questi giorni, ha ricevuto sostegno, e – per quanto possibile – è stato tenuto impegnato in varie attività, ma non sulla strada. Effettuati, intanto, nel primo pomeriggio, gli esami autoptici, affidati al dottor Pier Paolo Balli. L'autopsia sul corpo della donna era mirata soprattutto ad individuare la traiettoria seguita dal proiettile della Glock calibro 9 dell'allievo. Le risultanze, nei prossimi giorni, saranno oggetto di una analisi approfondita, da parte dell'anatomopatologo; poi il relativo fascicolo sarà portato all'attenzione del Commissario della Legge Simon Luca Morsiani. Quanto all'artigiano 49enne, è stato sufficiente un esame esterno della salma. Effettuata, in giornata, anche l'autopsia sul corpo di Marino Casadei: il 52enne sammarinese che aveva perso la vita in un incidente stradale, sempre in quel tragico venerdì. Come da prassi, sui prelievi, verranno effettuati esami tossicologici; i risultati nei prossimi giorni.
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