Erano alla deriva da due giorni su un piccolo gommone ormai semiaffondato senza neanche un telefono funzionante con cui dare l'allarme e senza più una goccia d'acqua. Quando la nave Sirio della Marina militare li ha individuati, nel tardo pomeriggio di ieri, a 120 miglia a sud di Lampedusa, per diciotto di loro era ormai troppo tardi. I marinai che sono riusciti a trarre in salvo 73 migranti, alcuni dei quali in cattive condizioni, in stato di disidratazione ed ipotermia, hanno contato sul fondo di quel gommone, uno sull'altro, ben diciotto cadaveri, tutti di uomini. Probabilmente morti di sete e intossicati dall'ingestione di idrocarburi o dall'inalazione di vapori visto che a bordo del gommone c'erano diversi fusti di benzina. I superstiti, molti dei quali erano in acqua, si sono salvati aggrappandosi a delle zattere gonfiabili lanciate in mare da un elicottero dell'operazione Mare nostrum. i profughi hanno raccontato di essere partiti in cento dalla Libia, ci sarebbero dunque una decina di dispersi in mare.
(repubblica.it)
foto: afp
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