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Tribunale: condannato in I grado per riciclaggio Massimiliano Marra

In mattinata anche la lettura di una serie di sentenze d'appello: una delle quali riguardante una vicenda che fece scalpore

29 set 2023
Tribunale di San Marino
Tribunale di San Marino

5 anni di reclusione: è la pena inflitta al pugliese Massimiliano Marra; all'esito di un processo per riciclaggio riguardante il trasferimento in Repubblica – era stato detto - di quasi 1 milione e 700.000 euro. L'innesco fu l'inchiesta “Dirty slot”, della DDA di Lecce; che vide coinvolta una moltitudine di persone, e il cui focus era facilmente desumibile già dalla denominazione. L'udienza odierna si è aperta con l'acquisizione della sentenza italiana: per Marra reato estinto per intervenuta prescrizione. Nullo però l'effetto sulla solidità del quadro accusatorio, ad avviso del PF. Agli antipodi la Difesa; che ha rimarcato fra l'altro come nel procedimento sammarinese si facesse riferimento a versamenti effettuati fra il 2006 ed il 2009; ben prima, insomma, di quanto contestato dagli inquirenti italiani. Conclusa l'arringa è arrivata la condanna; in linea con le richieste della Procura del Fisco anche la confisca di 245.000 euro. Il Giudice Morsiani ha invece deciso di assolvere la moglie e la suocera di Marra: coimputate nel processo. Nessun dolo da parte loro, aveva sottolineato un legale. In precedenza era stata data lettura ad alcune sentenze d'appello. Fra queste, forse, il definitivo epilogo giudiziario della vicenda “Criminal Minds”. Dichiarata l'intervenuta prescrizione per Riccardo Ricciardi e Bruno Platone.

Dopo la condanna in primo grado a 2 anni, per presunta estorsione, i legali pare avessero sollecitato un'assoluzione nel merito. Resta comunque il sostanziale nulla di fatto, nelle aule di tribunale, per l'intera vicenda; nonostante l'impatto profondo che produsse a San Marino, con un dibattito serrato sul rischio di infiltrazione della malavita campana. Si discusse molto, in passato, anche del “caso SMI”. Il trasferimento di denaro ritenuto dall'accusa di provenienza illecita, nella finanziaria, al centro di un processo per riciclaggio che si concluse nel 2018 con la condanna di una bolognese – Lilia Meninno – a 4 anni e 2 mesi di prigionia. Prescrizione, però, in appello; e conferma dell'assoluzione per insufficienza di prove per la figlia. Formula piena, invece, perché il fatto non sussiste, nel dispositivo della sentenza assolutoria per due anziani coniugi: Angelo Cruso e Licia Gesulmina Nigri. Ribaltato, dunque, l'esito del primo grado: una condanna a 4 anni e due mesi per un'accusa di riciclaggio rivelatasi tuttavia infondata ad avviso del Giudice Brunelli.





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